"Confindustria, ritrovare l’unità"

Mannini dopo l’espulsione di Santori e Luciani. Intanto anche Artisans Shoes lascia l’associazione

Migration

"In Confindustria Centro Adriatico esistono sedi e procedure per confrontarsi su temi d’interesse comune, così come esistono regole e poteri ben delineati per gli organi associativi, concordati e sottoscritti da tutti e che tutti sono tenuti a rispettare". Lo afferma con forza Angiolo Mannini, titolare dell’omonimo suolificio di Sant’Elpidio a Mare e membro del Consiglio Generale di Confindustria Centro Adriatico. Intanto l’associazione degli industriali di Fermo e Ascoli perde un altro pezzo importante: dopo Premiata anche Artisas Shoes l’azienda del gruppo Prada ha lasciato Confindustria dopo le ultime azioni. Tornando a Mannini, invece, l’imprenditore interviene sulla querelle in atto nell’associazione dopo l’espulsione di due importanti imprenditori fermani, Luciani e Santori. "È con grande amarezza che leggo attacchi strumentali contro il presidente Mariani e gli organi direttivi di Confindustria Centro Adriatico – spiega –. Per me, e molti altri imprenditori Fermani, l’associazione è terreno fertile per condividere esperienze a favore delle imprese, acquisire competenze, progetti di rilancio incentivi e altro ancora. Non da ultimo preparare la strada per nuove unioni a livello regionale per aumentare la nostra incisività nelle stanze che contano". Mannini, dunque, difende l’operato di Mariani, aspramente criticato nei giorni scorsi dopo le due espulsioni da diversi imprenditori. "Negli ultimi giorni stiamo assistendo a una vera e propria battaglia mediatica, fatta di proclami, azioni legali, rese dei conti e chi più ne ha più ne metta", ha aggiunto Mannini, sempre più convinto che chi vuole può fare un passo indietro, per ritrovare serenità. "In ogni democrazia che si rispetti - aggiunge - le decisioni collegiali vanno rispettate e l’autorità degli organi a questi preposti non può essere messa in discussione, quando gli esiti non sono quelli desiderati. Tantomeno di là da ogni prassi il riaprire temi già definiti al fine di ricercare un consenso mediatico, anche questo al di là di ogni logica associativa in Confindustria. Credo con forza che gli imprenditori, non solo Fermani e Ascolani, devono discutere delle prospettive di rilancio, in uno dei momenti più difficili che oltre alla crisi economica devono fronteggiare lo tsunami causato dalla pandemia. Il mio augurio è che insieme si ritrovi in giusto spirito finalizzato alla crescita delle nostre aziende e dell’Associazione".

Mauro Nucci