Coronavirus Fermo, l'appello di un 34enne. "Tamponi o perderò altri familiari"

"Mio nonno è morto, papà è grave, rischiamo di finire tutti contagiati"

Thomas ha perso il nonno Sisto (nella foto), mentre suo padre Otello è grave

Thomas ha perso il nonno Sisto (nella foto), mentre suo padre Otello è grave

Sant'Elpidio a Mare (Fermo), 6 aprile 2020 - "A chi devo rivolgermi per un tampone?": prima di lanciare il suo drammatico appello Thomas Castellucci, 34 anni, di Casette d’Ete, le strade le ha provate tutte, insistentemente: dal medico di base, al 118, al numero verde. Inutilmente. "Non ci fossero stati due casi di Covid in famiglia, mio nonno Sisto, che è deceduto in ospedale martedì scorso, e mio padre (che aveva assistito l’anziano genitore), ricoverato sabato in rianimazione e intubato per insufficienza respiratoria e febbre - chiarisce -, me ne sarei guardato bene dal chiedere con tanta insistenza un tampone. Mi rendo conto della situazione e non mi sarei mai permesso, ma io sono stato a contatto con mio padre, così come mia madre, mia nonna, mio zio, mia sorella, e sono preoccupato". Il nonno Sisto ricoverato a Villa Pini di Civitanova è stato trovato positivo al Covid-19 e il figlio, Otello (60 anni), lo ha assistito. Pochi giorni prima del decesso di Sisto, a Otello viene la febbre alta, "un fatto insolito per lui che non si è mai ammalato e non ha patologie - aggiunge Thomas -. Per questo, ho subito pensato che avesse contratto il virus". Da lì, è cominciato il calvario. "Abbiamo chiamato il medico curante, il 118, il numero verde, ma a casa non è venuto nessuno a visitarlo e a controllare se poteva trattarsi di Covid. Ci dicevano tutto al telefono".

LEGGI ANCHE Thomas è riuscito ad avere i tamponi  Leggi anche Scarica l'ultima autocertificazione - Vestiti, oggetti, stanze: la potenza del morbo - Troppa gente in strada: più controlli Coronavirus nel mondo Così, Thomas ha provveduto a isolare la nonna al piano di sopra, a sistemare la mamma in una stanza e il padre in un’altra. "Ma la nostra casa è piccola, abbiamo un solo bagno. Ho cercato sempre di disinfettare tutto". A peggiorare la situazione, è arrivata la notizia del decesso del nonno Sisto: "Mio padre, già malato, ne è stato devastato. Mia madre era ancora a letto (per altri malesseri) per cui ho accudito anche lei e la nonna, l’unica sottoposta al tampone (risultato negativo). Non capisco perché non l’hanno fatto anche a mio padre che era stato in ospedale con nonno". Thomas si è improvvisato infermiere, proteggendosi come meglio poteva. Nessuno gli ha parlato delle équipe dell’AV4, formate da personale ospedaliero (di stanza a Sant’Elpidio a Mare) che, su segnalazione dei medici di base o del 118 e fornite di adeguate protezioni, effettuano visite domiciliari. Intanto, la situazione del padre è precipitata. Grazie a un amico che gli ha prestato un saturimetro, il 36enne ha verificato che i valori erano pericolosamente bassi. Solo a quel punto, è arrivato a casa il personale del 118 e, ripetuto il controllo, è stato disposto il ricovero immediato di Otello al ‘Murri’. "L’hanno intubato subito, le sue condizioni sono stabili. Chiediamo il tampone, per curarci preventivamente affinché il virus non distrugga la nostra famiglia". Della questione, ieri, si è occupato anche il sindaco Terrenzi, che ha contattato l’AV4: "Mi è stato risposto che non riescono a fare più di 40 tamponi al giorno. Tuttavia, se il medico curante fa richiesta, possono essere inseriti in lista. Mi sono anche mosso con un laboratorio privato per il Rapid Test".