
Il cinema Excelsior nel degrado
Il tribunale amministrativo regionale dopo ben 13 anni accoglie il ricorso della società cinematografica srl annullando per vizio di forma il decreto con il quale il direttore generale per i beni culturali delle Marche aveva posto il vincolo di tutela sull’ex cinema Excelsior di proprietà della stessa società cinematografica. La notizia non è di quelle che cambiano la vita. Vincolo o non vincolo l’ex cinema è lì da anni in attesa di un tutor che lo sorreggesse decrepito, pericolante e pericoloso, a fare cattiva mostra di sé ed indirettamente del paese che ne supporta e sopporta la presenza da molti, troppi anni.
Tra l’altro il vincolo ora annullato si limitava a garantire solo il recupero della facciata dell’Excelsior, lo meritasse o meno. Dunque nessuno sconvolgimento in vista. Unico problema, riteniamo comunque non di scarsa rilevanza, è che l’accordo per il recupero del manufatto raggiunto tra il Comune, la società cinematografica e la sopraintendenza è comprensivo del vincolo divenuto "virtuale", un vincolo fortissimamente chiesto e sollecitato dal sindaco pro tempore, Andrea Agostini, il quale mirava anche ad acquisire l’Excelsior tra i beni pubblici. L’accordo più sopra riferito per diventare esecutivo e quindi per poter dare il via alle ruspe necessita della convenzione, ancora mancante, tra il Comune e la proprietà dell’ex cinema.
La sottoscrizione del documento è fissata entro il prossimo mese di marzo. Non è dato sapere cosa decideranno comune e privati alla luce della sentenza del Tar. Secondo il sindaco Valerio Vesprini non vi sono motivi di allarme e l’accordo sarà siglato in via definitiva: "si tratta di un vizio di forma credo, superato anche dai successivi pareri che la Sovrintendenza ha più volte dato, confermando il vincolo culturale o storico solo per la facciata. E questa scelta è parte integrante dei documenti e dell’iter che hanno portato all’accordo tra Comune e Cinematografica Excelsior. Ne abbiamo discusso anche con i nostri dirigenti trovandoli d’accordo con le nostre considerazioni". Altra cosa se e quando la società deciderà di firmare. E se questa pronuncia del Tar andrà a pesare sulle scelte del privato.
Silvio Sebastiani