Ex hotel Miramare e Corallo: diventano due residence

Hanno ottenuto la trasformazione della propria destinazione da alberghiera a residenziale: ma mentre il primo pagherà 753mila euro, il secondo nulla .

Ex hotel Miramare e Corallo:  diventano due residence

Ex hotel Miramare e Corallo: diventano due residence

Gli hotel Miramare e Corallo sono finora le strutture ricettive, non più in attività da molti anni, ad aver ottenuto la trasformazione della propria destinazione da alberghiera a residenziale. Ma perché per il Miramare l’operazione ha un costo, 753.000 euro da versare al Comune, mentre per l’hotel Corallo no? Nel caso del Miramare entro quanto tempo va versata la somma una volta ottenuto il cambio? Sono i quesiti all’ordine del giorno tra gli operatori turistici nonché a livello politico e di opinione pubblica più in generale. Per avere delucidazioni ci siamo rivolti al sindaco Valerio Vesprini, in quanto titolare della delega all’urbanistica. Li riferiamo, facendoli precedere da una premessa per meglio comprenderli. La possibilità di tramutare le camere di albergo in appartamenti di civile abitazione di una struttura ricettiva, questa deve soddisfare precise condizioni, tra le quali la sua assoluta inattività per diversi anni e il pagamento di un contributo al Comune. Questa la procedura a suo tempo varata dal Consiglio comunale in presenza di una dura opposizione, in linea di principio anche comprnsibile dei consiglieri di minoranza. Il loro ragionamento: Porto San Giorgio è una località turistica che non riesce a svilupparsi proprio per la scarsa disponibilità di posti letto e invece che incrementarne il numero si opera per ridurlo. Hanno contestato altresì che per ottenere la modifica della destinazione viene imposto il pagamento di una somma pari al 50% del maggior valore che l’immobile assumerebbe con la trasformazione e che per l’hotel Miramare è di 753.000 euro, da versare entro sei mesi dal conseguimento del cambio. Il titolare dell’hotel ne ha ottenuto il differimento al 31 dicembre 2023. Secondo il primo cittadino: "La somma dovuta ammonta a 753.000 euro e non va rivalutata con gli interessi. Il Comune si tutela con una polizza: prima di ottenere la concessione di ristrutturazione dell’immobile debbono pagare e se non lo fanno viene escussa la polizza". Quanto all’hotel Corallo che ha avuto il permesso di mutare la destinazione d’uso senza versare alcunché Vesprini spiega: "Il Corallo non rientra nel regolamento dei cambi deliberato dalla passata amministrazione perché, trovandosi nella zona B di completamento, può usufruire di una normativa nazionale che per le strutture alberghiere, chiuse da più di 5 anni, si prevede la modifica della destinazione pagando soltanto gli oneri normali di legge".

Silvio Sebastiani