Fermana, non scordarti di valorizzare i giovani

Nel prossimo campionato il polmone del team canarino dovrà tornare vitale. Resta ancora difficile comprendere da dove potrà ripartire la società.

Fermana, non scordarti di valorizzare i giovani

Fermana, non scordarti di valorizzare i giovani

Difficile dire da dove può ripartire la Fermana. Negli scorsi giorni abbiamo analizzato quello che potrà essere il futuro dei gialloblù. La Serie D a oggi appare più un obiettivo che una condanna. Il debito da oltre due milioni e mezzo non può far pensare ad altro. L’iter per la ristrutturazione di esso con Agenzia delle Entrate e INPS su tutte è iniziato. Si spera in una risoluzione benevola per i canarini che altrimenti rischiano grosso. Il tempo di programmare il futuro sportivo non è ancora arrivato, perciò la testa deve andare su come porre le basi per non rivivere più due retrocessioni nel giro di tre anni. Da che mondo è mondo, in ogni club il settore giovanile è sempre stato un punto cardine. Purtroppo, però da diversi anni a questa parte a Fermo non è stato così.

La Fermana è retrocessa due volte in tre anni perché la gestione del vivaio è stata pessima? No, ma nel complesso la sua parte la fa sempre. Prendiamo in esame l’ultima stagione. Se guardiamo alla prima squadra, gli unici due giocatori cresciuti nel vivaio della Fermana sono stati Pistolesi e Grassi. Il primo ha rappresentato una risorsa importante sia per Bruniera che per Protti e Mosconi.

È pronto per la Serie C e, dispiace metterla su un piano meramente economico, ma anche una minierà d’oro per i gialloblù che dal suo minutaggio under hanno fatto fortune. Grassi magari ha ancora bisogno di tempo, ma intanto un suo gol a Pescara aveva regalato un punto importante alla Fermana. Dispiace per come sia andata a Brindisi, messo fuori rosa praticamente appena arrivato. Il bello/brutto di questa situazione è che la Fermana perderà tutti e due a zero, dato che con la discesa tra i dilettanti decade ogni contratto. Per proseguire, la corsa della scorsa estate per mettere in piedi le formazioni giovanili è stata imbarazzante. Il caso emblematico è stato quello dell’Under 15, costituita solo a pochi giorni dall’inizio del campionato ed esclusivamente grazie all’aiuto di una società di Ascoli. Dispiace per i ragazzi che sono scesi in campo in una situazione a dir poco paradossale, ma i risultati hanno rappresentato un’autentica disfatta. Un solo punto in ventotto partite e inevitabile ultimo posto. Hanno chiuso la stagione nello scorso weekend prendendo l’ennesima imbarcata della stagione: 5-0 contro la Casertana. Come dimenticare tutto questo? Guardando a quanto di buono c’è tra i giovani gialloblù. La Primavera ha ottenuto la salvezza: occhi puntati sul capitano Francesco Tarulli, in gol nell’ultima giornata contro la Juve Stabia, decisiva per la permanenza in Primavera 3.

Ma la gemma del vivaio della Fermana dell’ultima stagione è stato Lorenzo Bacalini: 15 gol con l’U16, secondo miglior marcatore del campionato. Inutile ricordare quanto siano importanti gli under nel campionato di Serie D. Dalla prossima stagione saranno tre i giocatori Under 20 che dovranno essere schierati dal primo minuto. Ed ecco che il vivaio deve obbligatoriamente tornare a essere centrale.

Filippo Rocchi