Il Montani festeggia 170 anni: "Siamo nel cuore della città. Qui la nostra identità è più forte"

La dirigente Stefania Scatasta tra passato e futuro: "I lavori di ristrutturazione ci consentiranno di restare in centro. Poi la sfida del Convitto, realtà fondamentale".

Il Montani festeggia 170 anni: "Siamo nel cuore della città. Qui la nostra identità è più forte"

Il Montani festeggia 170 anni: "Siamo nel cuore della città. Qui la nostra identità è più forte"

Radici forti e profonde, per uno slancio verso il futuro. Usa l’immagine di un grande e robusto albero, Stefania Scatasta, dirigente dell’Istituto tecnico e tecnologico Montani, per parlare della scuola che da mesi ormai festeggia i suoi 170 anni di storia. Un traguardo importante per l’istituto tecnico più antico d’Italia, gli eventi per festeggiare un risultato tanto ambiziosi culminano nella grande cerimonia di venerdì pomeriggio, al teatro dell’Aquila, ma ogni giorno a scuola è un modo per ricordare quel passato importante, mentre si programma il futuro: "Mi piace proprio ricordare la rete di collaborazioni che abbiamo costruito intorno alla scuola, sottolinea la dirigente, con le aziende, le università del territorio ma anche con atenei internazionali. È un fatto che la maggioranza dei nostri ragazzi prosegue gli studi proprio all’università, tanto è approfondito e attento il nostro percorso formativo, dunque non è un caso che parliamo di futuro, mentre ci apprestiamo a celebrare i nostri 170 anni". Venerdì arriveranno in città oltre 250 ex alunni, coinvolti dall’associazione guidata da Carlo Labbrozzi, saranno a pranzo all’hotel Astoria per poi partecipare all’evento delle 17: "E’ incredibile quanta gente si muova ogni volta che organizziamo qualcosa, sottolinea ancora la dirigente, è un senso di appartenenza fortissimo che non si interrompe mai per chi studia tra queste mura". A proposito di mura, la dirigente parla di una scuola cantiere, dentro e fuori: "Siamo dentro spazi grandissimi nel centro storico di Fermo, in questo momento viviamo importanti lavori di ristrutturazione che ci consentiranno di restare nel cuore della città perché qui è la nostra identità più forte. Speriamo di recuperare tutti gli spazi nel giro di poco tempo, col supporto della Provincia che ci sta aiutando anche per l’indirizzo di informatica oggi al polo scolastico. E poi c’è la sfida del Convitto, una realtà per noi fondamentale".

Sono 43 gli studenti in convitto, arrivano da tutta Italia, oggi sono alloggiati in una sede alternativa ma del tutto adeguata a Santa Petronilla, proprio per i lavori di ristrutturazione dell’antico palazzo di corso Marconi: "Gli anni di storia hanno questo rovescio della medaglia, i problemi delle antiche strutture che ogni tanto vanno ristrutturate. Siamo però convinti che sarà anche questa un’esperienza formativa, la nostra è una scuola cantiere anche dal punto di vista pedagogico, nella visione educativa e formativa, ci occupiamo di tanto". Entrano spesso a scuola realtà del volontariato e della ricerca, come l’Airc e mille altre associazioni che dialogano con nuove generazioni per un progetto comune: "La ricerca è per noi una costante, non solo di materie tecniche, siamo una scuola laboratorio anche per discipline culturali, nelle ricerche di metodo, per intercettare le passioni e gli interessi dei ragazzi e alla scoperta anche dei grandi talenti femminili. A cambiare le prospettive è la connotazione della scuola stessa, da sempre al centro del progetto c’è la persona e il suo progetto di vita". La festa si apre alle 17 con un momento di riflessione proposto dalla dirigente, si passa poi ad un dialogo tra il sociologo Massimiliano Colombi e l’economista Marcattili. Ci sarà un momento per raccontare il presente della scuola, con il teatro dell’Aquila che diventerà un’aula, e il passato con chi ha studiato la storia di 170 anni e con un ospite illustre, il Ceo della Ferrari, Benedetto Vigna, che darà la sua visione del mondo dell’imprenditoria che aspetta i talenti di domani.

+Angelica Malvatani