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Imu e Tasi, Edison contesta i pagamenti

La società è titolare di tre piattaforme al largo di Porto San Giorgio . Non verserà le somme dovute che farebbero comodo alle casse comunali.

Imu e Tasi, Edison contesta i pagamenti

La società Edison spa titolare di tre piattaforme al largo di Porto San Giorgio contesta il pagamento di Imu e Tasi. Un comportamento incomprensibile ed ingiustificabile dato che dopo tanti anni che la questione viene posta e riproposta sembrava ormai acclarato che le spettasse pagare. Nel Comune di Porto San Giorgio usano giustamente il pugno di ferro nei confronti degli evasori ed elusori di imposte comunali: da alcuni anni è molto attiva la loro caccia da parte dell’ufficio tributi, che, per recuperare tasse inevase potrebbe ricorrere pure alla riscossione coattiva. È caccia grossa per ciò che riguarda sia la consistenza degli importi evasi che il numero degli inadempienti. Tra questi ultimi spicca la società Edison Spa che è tenuta a pagare Imu e Tasi in quanto concessionaria di demanio marittimo nel Comune di Porto San Giorgio su cui, al largo della città, insistono tre piattaforme petrolifere per la coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. Verificato che il titolare delle concessioni demaniali marittime, in forza della vigente normativa di legge è soggetto passivo Imu ed in quanto tale è tenuto al pagamento del relativo tributo calcolato sulla base imponibile desunta dalla documentazione contabile afferente il valore degli impianti, che è trasmessa dallo stesso concessionario. L’ufficio comunale competente ha effettuato e notificato accertamenti per contestare l’omessa dichiarazione – omesso versamento Imu anno 2017 dalla Edison per 35.183 eur (comprensivo d’imposta per 33.514, interessi 674,82, spese di notifica 5,18 euro), l’atto di accertamento d’ufficio Imu per il 2018 risultato essere 5.872 euro; accertamento per Tasi anno 2017 calcolato in 4045 euro, atto di accertamento d’ufficio per contestare l’omessa dichiarazione Tasi 2018 per una cifra di 676 euro. Molto probabilmente la società Edison non verserà il dovuto pronto cassa, ma, come già fatto in passato contesterà davanti alla commissione tributaria gli accertamenti d’ufficio che le sono stati notificati dal Comune. Si tratta di somme che alle casse comunali farebbero comunque comodo e non si comprende il perché la società si rifiuti di versarle. Ecco allora che l’ufficio comunale competente, visto che il provvedimento rientra tra le sue competenze, potrebbe disporre l’esazione coattiva delle somme richieste. Tra l’altro complessivamente il dovuto dalla Edison è ben più consistente se a quanto richiesto per 2017 e 2018 si aggiunge il dovuto degli anni precedenti, dato che non pare sia stato sanato.

Silvio Sebastiani