Manodopera qualificata Un milione per formarla

Il presidente dei calzaturieri di Confindustria: "Bene la misura della Regione. Questi bandi permettono all’imprenditore di avere risposte alle necessità".

Manodopera qualificata  Un milione per formarla

Manodopera qualificata Un milione per formarla

di Vittorio Bellagamba

Le aziende calzaturiere del fermano sono alla ricerca di manodopera qualificata per far fronte agli ordini. Fondamentale è la formazione dei giovani che intendono entrare nelle aziende. A tal proposito il presidente della sezione calzaturieri di Confindustria Fermo, Valentino Fenni ha detto: "Quando si lavora insieme, è più difficile sbagliare. E siccome di tempo non ne abbiamo, è fondamentale proseguire sulla strada tracciata dal Tavolo della Moda che oggi si concretizza nei 920mila euro stanziati dalla Regione Marche per formare le figure necessarie al distretto calzaturiero fermano, senza dimenticare quello del cappello". È soddisfatto Fenni per quanto presentato dall’assessore Stefano Aguzzi, insieme con il consigliere regionale Andrea Putzu e il dirigente Massimo Rocchi. Con questa nuova struttura dei bandi gli imprenditori diventano anche formatori? "Abbiamo bisogno di manodopera il più possibile qualificata. L’imprenditore, stando ai nuovi bandi in fase di definizione e uscita, si mette a sua volta in gioco e diventa direttamente formatore. Questo – ribadisce Fenni – permette di ridurre i tempi di crescita del lavoratore. La scelta dell’assessore Aguzzi ci responsabilizza, non solo per quanto riguarda l’assunzione al termine del corso". Non solo, perché la formazione è affidata anche a enti esterni, tra cui la Sif, la società di servizi di Confindustria Fermo: "Questo permette, attraverso personale qualificato, di rispondere a diverse necessità. L’evoluzione del mercato ci impone di stare al passo con la tecnologia, ma quello che resta il valore aggiunto delle nostre produzioni è la mano, la capacità di realizzare scarpe, borse o cappelli partendo da un modello disegnato nella stanza accanto. Questo investimento della Regione siamo certi che avvicinerà i giovani che capiranno, entrando in azienda magari dopo una prima base teorica in centri accreditati, come funziona davvero la produzione. Ma soprattutto avranno la quasi certezza di essere assunti". I bandi della Regione prevedono infatti che il 50% delle persone formate, giovani e non, sia inserito nelle aziende per almeno 24 mesi, che diventano quattro anni se si useranno contratti stagionali, quindi connessi a periodi di produzione più intensa. "Quello che voglio chiarire – prosegue Fenni – è che nessun imprenditore forma qualcuno per poi lasciarlo andare via. Non è l’incentivo iniziale a stimolarci, è la capacità del nuovo dipendente che ci conquista. Se la formazione sarà ben fatta, e da quanto abbiamo concordato la strada è giusta, il lavoro sarà garantito". Nuovi innesti per rispondere anche alle uscite dovute alla crescita delle griffe nel distretto: "Il fatto che tanti brand abbiano scelto le nostre zone è un premio alla qualità del lavoro che sappiamo garantire. I nostri politici sono stati veloci nel passare dalle parole che ci eravamo detti attorno al tavolo della moda ai fatti, con stanziamenti precisi e bandi che saranno sempre più semplici e funzionali".