Mazza lascia Confindustria "Non siamo rappresentati"

Il Ceo di Premiata dopo l’espulsione di Santori e Luciani: l’associazione non ha più senso e Mariani è il responsabile. Faccia un passo indietro

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di Mauro Nucci

Graziano Mazza, chief executive officer di Premiata, il prestigioso brand calzaturiero di Montegranaro, lascia Confindustria Centro Adriatico. Un altro fulmine a ciel sereno dopo le espulsioni di due importanti imprenditori fermani quali Andrea Santori e Fabrizio Luciani e le ’fughe’ di notizie sul malessere che sta sconquassando la serenità di Confindustria Centro Adriatico. Mazza se ne va dopo ciò che è accaduto nelle ultime ore e non le manda certo a dire, in particolare al presidente Simone Mariani che a suo dire sarebbe responsabile "di aver gestito l’associazione in maniera personale, senza tenere conto del Fermano e del distretto calzaturiero, uno tra i più importanti in Italia, in particolare".

Mazza entra nel merito della decisione presa. "Me ne sono andato – spiega l’imprenditore calzaturiero – perché non posso accettare il comportamento assunto dal presidente. Sono passato sopra a diverse situazioni, tutte a danno del nostro settore e del Fermano più in generale. Non può fare e smontare quello che vuole".

Il Ceo di Premiata è un fiume in piena. "Vuole imporre le sue persone (riferendosi a Mariani; ndr). Questo a mio modo può farlo a casa sua non in una realtà come quella di Confindustria Centro Adriatico – aggiunge –. E’ anche per questo che ho deciso di tornare a casa mia. Confindustria Centro Adriatico è nata dall’unione di due realtà diverse, con precise specificità. Non posso accettare che il Fermano sia stato trattato in questo modo". Graziano Mazza ha cercato anche di rimporre la querelle. "La mia non è una questione di principio. Ho cercato di spiegare le mie ragioni al presidente, ma non ho ottenuto nessun riscontro. Lui, forse forte della sua maggioranza, ha fatto finta di non capire. Da qui la mia decisione di andarmene perché non posso sopportare che venga cacciato chi vuole, oltre a non voler più discutere con una persona che va avanti, lo ripeto, a colpi di maggioranza, senza tenere in debito conto le ragioni di una grande minoranza come la nostra".

La situazione all’interno dell’associazione degli industriali di Fermo e Ascoli si fa via via più complessa. Difficile prevedere cosa succederà in futuro. "Ho sempre creduto nell’associazionismo – puntualizza Mazza – e sono a disposizione: il momento non è dei più semplici, ma se ci sarà la volontà di qualcuno di riportate in auge l’Uif (l’Unione Industriali del Fermano, ancora con un suo statuto, un suo bilancio e sue proprietà, ndr), io sono pronto a dare il mio sostegno. Cosi come sono disponibile a una nuova Confindustria Centro Adriatico però solo dopo le dimissioni del presidente Mariani che non può più gestire l’associazione a sua immagine e somiglianza. Questo significherebbe, cosi come vuole lo statuto vigente, lasciare la presidenza a un Fermano. Lo affermo con forza perché quando si sbaglia, se si ha un minimo di buon senso, bisogna lasciare. Lui ha creato questa situazione ed è giusto che se ne assuma, in toto, le responsabilità".