Minacce, botte e inganni. Costretta a fare video hard

La donna ha trovato la forza di denunciare, l’ex compagno è adesso accusato di maltrattamenti in famiglia. E’ stato disposto anche il divieto di avvicinamento.

Minacce, botte e inganni. Costretta a fare video hard

Minacce, botte e inganni. Costretta a fare video hard

Con le minacce e con l’inganno l’avrebbe costretta a girare video hard, anche quando era incinta. Non pago di quelle angherie commesse, l’avrebbe picchiata più volte e si sarebbe fatto versare soldi minacciandola di diffondere i filmini a luci rosse e le immagini dei sex toys che utilizzava. Per questo motivo un 44enne di Porto San Giorgio è finito nel mirino della Procura della Repubblica di Ancona con l’accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti della ex compagna. Il sostituto procuratore Serena Bizzarri, al termine delle indagini, ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per il sangiorgese autore del reato della cosiddetta "revenge porn", nonché di una lunga serie di comportamenti minatori e violenti nei confronti di una donna anconetana. La storia ha inizio quando l’uomo conosce colei che nel giro di poco tempo sarebbe diventata la sua compagna. La situazione, però, precipita quando i due cominciano a convivere e lui inizia ad essere violento, dando il via ad aggressioni fisiche e verbali. Quando lei resta incinta il rapporto degenera ulteriormente e il 44enne abbandona il lavoro, pretendendo di essere mantenuto economicamente senza contribuire in alcun modo al menage familiare. Nel frattempo gira i video hard con la sua compagna protagonista in performance coadiuvate da sex toys di ogni tipo. Saranno proprio questi filmini l’arma che l’uomo utilizzerà per tenere in pugno la sua ex compagna. Minacciandola di divulgare i video a luci rosse inizia a pretendere denaro e che cointesti a suo nome l’appartamento di proprietà della donna. Per costringere la ex compagna ad assecondare i suoi voleri, il 44enne minaccia anche di metterla in cattiva luce, attraverso le immagini dei sex toys utilizzati e di farle perdere quindi la potestà della figlioletta nata nel frattempo dalla loro relazione. La goccia che fa traboccare il vaso sono i comportamenti violenti con i quali costringe la donna a consegnargli il passaporto della minore, minacciando che se ne sarebbe andato all’estero con la loro figlioletta. A quel punto, esasperata, lei decide di denunciare i fatti alla polizia. Gli uomini della questura di Ancona fanno scattare immediatamente le indagini, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza che inducono il giudice per le indagini preliminari dorico ad emettere nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento nei confronti di lei e della figlioletta.

Fabio Castori