Omicidio Biancucci, in manette gli altri due complici

Dopo l'elpidiense Dante Longo, i carabinieri hanno arrestato una donna bulgara e un complice del Fermano

La casa dell'omicidio di Montegiorgio (Foto Zeppilli)

La casa dell'omicidio di Montegiorgio (Foto Zeppilli)

Montegiorgio, 18 gennaio 2019 - Si chiude il cerchio sull’omicidio di Maria Biancucci. Dopo l’arresto del 48enne di Porto Sant’Elpidio Dante Longo, avvenuto ad agosto, sono finiti in manette altri due componenti della banda che l’11 marzo scorso hanno incaprettato e ucciso la 79enne di Alteta di Montegiorgio. Si tratta della compagna bulgara di Longo, che quella maledetta notte avrebbe fatto da palo, e di un terzo complice del Fermano.

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Fin da subito l’attenzione dei carabinieri  si erano concentrate sulle tre persone ora in carcere. Per incastrare Longo l’attività era consistita in analisi dei filmati delle telecamere pubbliche e private presenti sul territorio, dei tabulati telefonici nonché della comparazione dei profili genetici emersi nell’attività di sopralluogo che sono risultati compatibili. Gli elementi raccolti hanno condotto i militari dell’Arma a reperire gravi e precisi indizi nei confronti del 48enne elpidiense che era stato poi tradotto presso la casa circondariale di Ascoli Piceno.

La compagna di Longo sarebbe la persona che avrebbe accompagnato in auto la banda sul luogo del delitto e avrebbe anche fatto da palo durante la rapina. Gli investigatori, a conferma del ruolo della donna, avrebbero individuato il cellulare in uso alla donna bulgara, agganciato alla cella telefonica di Rapagnano – vicino ad Alteta di Montegiorgio - proprio nell’orario in cui si era consumata la tragedia.