MARISA COLIBAZZI
Cronaca

Sono 1.319 i voti che separano Calcinari da Orsili

Il candidato del centrodestra ha bel gruzzoletto in vista del ballottaggio, comunque quasi la metà dei residenti ha scelto di non votare .

La sede elettorale di Calcinari. In basso quella di Orsili

La sede elettorale di Calcinari. In basso quella di Orsili

Sono 1.319 i voti (pari a 16,4 punti percentuali) che separano Rossano Orsili (2294 voti per lui, 28,4%) da Gionata Calcinari (3613, 44,8%): è il dato macro emerso dal primo turno e sul quale dovranno lavorare i due candidati in vista del ballottaggio dell’8 e 9 giugno. Cosa hanno voluto comunicare gli elpidiensi, almeno quel 55% e poco più che ha scelto di andare a votare (8288 votanti su 15.030 aventi diritto), alla politica e al civismo cittadino (vero o falso che sia)? Dalle urne emerge che non è stata compresa appieno la scelta del Pd (quello ‘autorizzato’) di cambiare il proprio candidato sindaco a metà strada, abbandonando Mirco Romanelli per accodarsi a forze civiche e della coalizione sfiduciata un anno fa (Fi e i terrenziani) riproponendo il ‘modello Calcinaro’ capitano da Rossano Orsili (fino a pochi giorni prima, papabile candidato per il centrodestra). Le percentuali narrano di una débâcle del Pd che, nella veste civica Per SEMpre Democratici sfiora il 5% (362 voti) e, in caso di vittoria di Calcinari, forse per la prima volta in una città storicamente rossa, non siederà in consiglio. O meglio, a rappresentare il centrosinistra (si vedrà se con il placet del Pd che che lo voleva espellere) ci penserà l’ex candidato sindaco Romanelli (1493 voti, 18,5%) che siederà in consiglio (in minoranza) e, se vince Calcinari avrà accanto un consigliere di Progetto Democratico (lista che ha ottenuto l’8,7% con 641 voti, il doppio di Per Sempre Democratici). Dall’analisi del voto emerge che, in una città fortemente attenzionata da un centrodestra intenzionato a piantarci la propria bandierina, il primo partito è Fd’I (15,1%), seguito da Per Sem (Fi senza simbolo, in appoggio a Orsili) col 10,6%, da Noi Moderati, partito new entry, con il 10,4% che vanta il candidato più votato in assoluto con 265 preferenze: Francesco Tofoni, uno dei tre consiglieri di maggioranza che hanno sfiduciato l’ex sindaco Pignotti e che gli elettori hanno rispedito in consiglio. Sul fronte degli assessori dell’ex amministrazione, restano fuori Claudia Bracalente e Stefano Pezzola (prima e secondo dei non eletti di Noi Moderati), Michela Romagnoli (prima dei non eletti di Unione Civica). Matteo Verdecchia (Partecipazione Democratica) entra in consiglio solo se vince Orsili. Paolo Maurizi (Cittadini in Comune) solo se vince Calcinari. Scranno assicurato per Roberto Greci (Per Sem) che con 231 preferenze è il secondo più votato.

Marisa Colibazzi