GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Tentato omicidio, si farà la perizia

Sarà valutata la capacità di intendere e di volere di Danilo Rotini, ora in carcere dopo aver accoltellato l’amico

Provvidenziale fu l’intervento del 118

Provvidenziale fu l’intervento del 118

Valutare la capacità di intendere e di volere al momento del fatto, la sussistenza della pericolosità sociale attuale e la capacità di sostenere il giudizio. Sono i quesiti ai quali dovrà rispondere la dottoressa Isa De Lauretis, psichiatra e dirigente medico del dipartimento di Salute mentale di Teramo su incarico del giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti nell’ambito del processo che si celebra con rito abbreviato a carico di Danilo Rotini, 20enne di Montefortino, in carcere perché accusato del tentato omicidio di un amico, un 21enne di origini cilene, avvenuto il 26 luglio 2024 ad Amandola. L’accertamento è stato sollecitato dagli avvocati difensori Massimo Comini e Olindo Dionisi che hanno nominato come loro consulente il dottor Angelo Marco Barioglio. Non ha nominato alcun consulente l’avvocato Emiliano Carnevali che assiste il padre della vittima che si è costituito parte civile. La dottoressa De Lauretis vedrà per la prima volta Rotini nel carcere di Ascoli il 14 febbraio; la specialista dovrà completare la perizia entro il 20 marzo quando ne riferirà in udienza al giudice Caponetti e alle parti. Rotini è accusato di tentato omicidio con l’aggravante di aver commesso il reato per futili motivi: un quadro accusatorio che prevede una pena base di 14 anni di carcere. Proprio per questo i suoi legali, gli avvocati Olindo Dionisi e Massimo Comini, hanno chiesto e ottenuto il processo con rito abbreviato che prevede uno sconto di pena di un terzo. Erano le 4 del pomeriggio del 26 luglio scorso quando Rotini è giunto a casa del cileno. Quest’ultimo era in casa con la sua compagna. Ha fatto accomodare l’ospite, ha scambiato con lui qualche parola, e poi gli ha chiesto se gradiva un caffè. Alla risposta affermativa si è apprestato a prepararlo, dandogli le spalle.

A questo punto, secondo il racconto della vittima, l’aggressore lo ha preso per i capelli con la mano sinistra per bloccarlo; ha afferrato un coltello da cucina e ha sferrato alcuni fendenti al torace, al dorso, al collo, ferendolo gravemente. Il cileno si è salvato solo grazie al tempestivo intervento dei sanitari del 118 e per l’immediato trasferimento in eliambulanza all’ospedale Torrette ad Ancona. "Mi dispiace, ero confuso non volevo uccidere nessuno, tantomeno lui che è un mio amico" ha detto Rotini al giudice Caponetti che lo ha interrogato dopo l’arresto. Il fatto che i due fossero amici è confermato dalla circostanza che il 21enne di origini cilene residente ad Amandola non si è costituito parte civile.

Peppe Ercoli