A spasso tra meraviglie in cornice Da Palazzo Diamanti al Castello, oltre diecimila visitatori in coda

Prima stima delle presenze del lungo fine settimana, l’assessore Gulinelli: "Ripagati del lavoro fatto"

A spasso tra meraviglie in cornice  Da Palazzo Diamanti al Castello,  oltre diecimila visitatori in coda

A spasso tra meraviglie in cornice Da Palazzo Diamanti al Castello, oltre diecimila visitatori in coda

di Mario Bovenzi

Palazzo Diamanti, la Cattedrale, il Castello e il museo Schifanoia. Sono solo quattro dei punti cardinali che hanno orientato – a volte con la cartina aperta, più spesso con gli occhi alla app del telefono – i turisti nei giorni del ponte. Punti cardinali che hanno fatto registrare da venerdì e fino alla mattinata di ieri – il dato è ancora parziale – un numero che guarda in alto, parliamo di 10mila turisti. A tanto ammontano famiglie e giovani che hanno calcato strade e piazze di Ferrara alle orecchie il richiamo dell’arte, declinata in più fogge. C’è il Rinascimento a Palazzo Diamanti, racchiuso nei tratti in cornice di Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa. Ma ci sono anche nel Castello ‘La realtà del sogno’ di Carlo Guarienti e le opere del IX Premio Fondazione Vaf (i grandi talenti dell’arte contemporanea), alla sala degli Stemmi con ‘Malgorzata Mirga-Tas Da Schifanoia: re-incantare il mondo’. Porte aperte al museo Schifanoia e a quello della Cattedrale, alla Casa dell’Ariosto. Un’offerta ricchissima – vanno messi nel novero mercatini ed eventi – che ha fatto totalizzare alla città quelle 10mila presenze. Esulta Marco Gulinelli, assessore alla cultura del Comune di Ferrara, mentre fornisce un numero che è andato oltre le più rosee aspettative, frutto di un lavoro di squadra. Dei maestri dell’arte – certo – ed anche di chi si è rimboccato le maniche per regalare quello che definisce il "pieno della bellezza". "Ancora le stime sono parziali – sottolinea l’assessore – ma siamo stati ripagati del lavoro fatto. Quest’anno, come del resto abbiamo sottolineato in più occasioni, rappresenta il ritorno pieno alla normalità, alla libertà". Scomparse le mascherine, sparita anche la paura del contagio che ci siamo portati addosso come un abito scomodo fino all’altro giorno. Solo sorrisi tra le persone in fila davanti all’ingresso di Palazzo Diamanti; sorrisi e curiosità a spasso davanti ai sapori a chilometro zero dei mercatini; gli occhi alle bandiere che volavano sempre più in alto nella dimostrazione del palio che ha scandito la mattinata a colpi di tamburo. Non solo arte, appunto. "Siamo – riprende Gulinelli – la città della bici, ci sono le nostre mura con la loro passeggiata di nove chilometri. Le stiamo completando, ci sono i mercatini. Tutto questo, tutti questi tasselli vanno a formare un quadro, quello di una città da vivere, in un’offerta che regala cultura e relax".

Un intreccio fitto, sentieri che si allontanano per di nuovo ritrovarsi. Come quelli che dal Rinascimento portano alla biblioteca Ariostea. Nelle sale arte e letteratura nel nome di Roberto Longhi. Bassani, il volto sempre scavato di Pasolini, Testori. Amicizie e lettere, documenti e vivere quotidiano, giallo seppia di qualche foglio di carta e l’attualità delle parole. Gulinelli ricorda ancora che anche le porte del Torrione San Giovanni sono aperte, che si può andare alla scoperta della storia del baluardo. Le prossime ore – le ore che chiuderanno questo lungo ponte – ci diranno se siamo andati oltre quota 10mila. Sicuramente siamo tornati alla normalità, lontani dai sorrisi mesti incorniciati dall’azzurro chirurgico di una mascherina.