REDAZIONE FERRARA

Addio in lacrime al re del Trigabolo: "Ciao Giacinto, chef leggendario"

Argenta, familiari e amici al funerale di Rossetti, ex patron e anima del ristorante passato alla storia "Puntò tutto sulla qualità rivoluzionando il mondo della ristorazione e lanciando cuochi diventati famosi".

Argenta, familiari e amici al funerale di Rossetti, ex patron e anima del ristorante passato alla storia "Puntò tutto sulla qualità rivoluzionando il mondo della ristorazione e lanciando cuochi diventati famosi".

Argenta, familiari e amici al funerale di Rossetti, ex patron e anima del ristorante passato alla storia "Puntò tutto sulla qualità rivoluzionando il mondo della ristorazione e lanciando cuochi diventati famosi".

In un’atmosfera di profonda commozione si è svolto ieri il funerale di Giacinto Rossetti: patron e fondatore del mitico ristorante Il Trigabolo", deceduto a seguito di una grave malattia. Che, all’età di 76 anni, l’ha strappato all’affetto dei suoi cari. A dargli l’ultimo saluto, nella camera ardente, allestita all’ospedale Vandini, c’erano amici e parenti. Fra gli altri, sono intervenuti gli esponenti istituzionali di enti, associazioni e del mondo dell’enogastronomia. Tra questi Simone Finetti, che partecipò ad una delle prime trasmissione tv di "Masterchef". La figlia Elisa ed i famigliari hanno raccolto le condoglianze, miste a parole e messaggi di affetto e vicinanza, da amici, parenti, e quanti hanno apprezzato l’innovativa arte culinaria del padre, che ha dedicato la vita ai fornelli: sfornando piatti raffinati, gustosi e buoni per ogni palato. Al termine della breve e parca cerimonia la salma, ricoperta di fiori, targhe, col grembiulino da lavoro di Rossetti, e sulla scia di un lungo applauso, è stata trasportata al crematorio di Molinella. In seguito le ceneri saranno sparse nell’ oasi valliva di Campotto. "L’anima del Trigabolo è volata in cielo!!". Ha annunciato dalle pagine de "IL gambero Rosso" ed anche sui social, Igles Corelli, scoperto da Rossetti, che ne fece una sua creatura, aprendogli le porte dell’altra gastronomia insieme a Bruno Barbieri. Che, agli albori della loro carriera, condivisero le cucine su navi da crociera. Rossetti ispirò poi la nascita dell’associazione "Saperi e Sapori" di cui si è celebrato il 40° anniversario, con Gianfranco Vissani. Un appuntamento replicato con un rendez vous a tavola in riviera. Rossetti, ex commerciante di giocattoli, cambiò settore nel ’79. E trasformò una pizzera, in centro storico, in un ristorante, di "fama", dove si servivamo portate essenziali, tradizionali, ma di qualità. Si mise alla caccia di ingredienti nostrani, di eccellenza: vini, formaggi, carni, salumi, verdure, selvaggina, pesce e quant’altro. E riesce nel suo intento. Assume uno staff di provetti cuochi, appena usciti da scuola. Tra cui anche il pasticcere di casa Mauro Gualandi ed il maitre: Bruno Biolcati. Ecco il poker d’assi, la "banda" che da lui capitanata, divenne leggenda, rivoluzionando i ricettari della penisola. Celebre il loro "Budino di cipolla al fegato grasso e zenzero" ed il Pasticcio di cervello alla fonduta di pomodoro", che valsero premi e stelle Michelin. Poi il peso dei costi di gestione e di fornitura, imposero, nel 1993, la chiusura de "IL Trigabolo". Ma la cui storia rivivrà a breve in un film girato da Mauro Bartoli. Che tratto dal libro "voglia di servire, pensa tu", Rossetti non vedrà. Così, nei giorni scorsi, Elisa, la figlia di Rosssetti: "Mio padre era il manager. Cucinavano altri, soprattutto Bruno Barbieri, Marcello Leoni e Mauro Gualandi. Igles Corelli, invece, era un esteta della cucina e uno sperimentatore, i suoi piatti erano anche bellissimi da vedere. Ciò non toglie che mio padre fosse un grandissimo cuoco e intenditore di vini; è stato cuoco personale di Marco Gal liani, un industriale bolognese con il quale ha girato il mondo".

Nando Magnani