
Alessandro Coatti 38 anni, biologo, con la madre Sandra Lovato
"Ciao mamma, ho voglia di tornare. Ti voglio bene, tanto tanto". Sono le parole che, pochi giorni prima di trovare la morte in Colombia, Alessandro Coatti, 38 anni, biologo, disse rivolgendosi alla madre Sandra Lovato. E’ una delle ultime conversazioni tra la mamma e il figlio, cresciuto a Longastrino, gli studi al liceo scientifico Rita Levi Montalcini di Argenta, primi passi di una luminosa carriera, le tappe la laurea nel 2010 a Pisa in neurobiologia molecolare, poi la Royal society of biology. Vita e sogni fatti a pezzi a Santa Marta, in Colombia. Nelle mani di una banda che l’ha massacrato, una trappola, una rapina finita male.
Ora – a distanza di oltre un mese da quella tragica fine avvenuta il 6 aprile, un ragazzo così lontano da casa, dalla sua famiglia – quelle frasi, parole d’un affetto infinito, vengono pubblicate proprio dalla mamma del ragazzo, il post appare su Instagram e Facebook. La data, un giorno simbolico, è quella della festa della mamma. Ieri, domenica 11 maggio, il mondo celebrava la ricorrenza. Quasi tutto il mondo. E lei racconta, quelle così tenere frasi, di un figlio che non ha più, il ricordo stretto al cuore. "Alessandro, pochi giorni prima" scrive ancora Sandra Lovato. Le parole risalgono infatti a quelli che sono i suoi ultimi momenti di vita, le ore che hanno preceduto il massacro. Poi arriva la risposta a quel "ti voglio bene, tanto tanto" che il figlio le lancia come fosse un bacio sui fili invisibili della rete. "Anche io Alessandro", risponde lei, parole che appaiono sul display, un abbraccio a migliaia di chilometri e un mare di distanza.
La madre del giovane ricercatore anche in aprile aveva utilizzato i social per rompere il silenzio, sottile parete dietro la quale lei e il marito cercano di proteggersi dallo strazio che toglie il fiato. "Mi manchi da morire, mi manca l’aria per respirare. Mi manchi, mi manchi tantissimo". Scrisse la donna, la tragedia che rimbalzava da poche ore in Italia, nella sua Argenta, tra i banchi di scuola che aveva frequentato, i ricordi dei suoi professori diventati così dolorosi.
Secondo i quotidiani della Colombia il biologo sarebbe stato adescato sulla piattaforma di incontri online Grindr, forse tramite un profilo fake, drogato, rapinato. Poi ucciso e fatto a pezzi, i suoi resti ritrovati in una valigia. Il movente del crimine non sarebbe il traffico di droga o la pista della criminalità organizzata, questa l’ipotesi formulata in un primo momento. La polizia colombiana ha individuato il luogo dove è avvenuto il massacro, quattro persone sospettate. Gli inquirenti hanno recuperato tre cellulari, uno dei telefonini è quello di Coatti. Nella memoria resta quel messaggio. "Ciao mamma, ho voglia di tornare".
Mario Bovenzi