
Aspettando l’ora x: "Noi, tra scaffali e mare"
Sorridere dopo essere stati evacuati non è facile. Eppure Antonio d’Elia, studente di biotecnologie mediche, ci riesce, in modo genuino e contagioso. Sono le 13 e lui è seduto su una panchina davanti al centro commerciale ‘Il Castello’. Sta finendo il suo pranzo da asporto e, "con grande tranquillità", è pronto a fare ritorno a casa in Corso Vittorio Veneto. Anche se non mancano i dubbi: "Siete sicuri? Avevo capito che il ritorno ci sarebbe stato alle 16", sottolinea Antonio. Un amico lo corregge: "C’è già la notizia sui social: dalle 12,30 si può tornare a casa". Già, in tanti ragazzi, soprattutto studenti fuori sede, ieri, si sono dati appuntamento al centro commerciale, in attesa che l’evacuazione terminasse. Non proprio tutti: "C’è chi – racconta Valeria Pozielli evacuata dalla zona di Corso Piave – ha colto l’occasione per fare una gita. Un mio amico è andato a Roma insieme ad altri. Ho sentito dire che qualcuno è andato al mare, ma perlopiù la gente si è ritrovata al Castello". Antonio, originario della Basilicata, e Valeria, proveniente dalle Marche, non hanno fretta: "Finiamo di pranzare e magari ci facciamo un altro giro al centro commerciale. E’ domenica, perché mettersi a correre. L’evacuazione? Nessuna paura della bomba: le informazioni sono state tempestive, c’era tutto sui social". Antonio si è registrato su un profilo Instagram che lo informa: "Qui trovo tutte le notizie su Ferrara".
E se domandi cosa è mancato ai due studenti nelle ore d’attesa, la risposta è la stessa: "Soprattutto il balcone dell’appartamento. Ci si affaccia per salutare gli altri studenti. A volte ci si mette d’accordo: ci vediamo giù al bar per un caffè. Insomma quella che manca è la quotidianità, ma, comunque, non ci siamo annoiati". Alle 13,30 deve ancora pranzare Beatrice Basaglia: "È dalle 7,40 che sono in giro. Durante la settimane lavoro in una distilleria. Stamattina ho fatto colazione, poi una passeggiata fuori dalla zona rossa. Infine sono venuta qui al centro ’Castello’ per pranzare. Poi tornerò a casa in via Lilio Gregorio Giraldi". Jessica Consiglio non si è fermata un attimo: "Sono uscita di casa prestissimo, poi con la navetta sono andata in zona fiera. Ho chiesto di cambiare il turno al lavoro perché avrei dovuto iniziare alle 10 qui al centro ’Il Castello’. Ho anticipato alle 9 se no l’attesa sarebbe stata lunga. L’unico imprevisto? Dalla fiera ho pagato un taxi 15 euro per fare pochi chilometri. Solo la chiamata costa 9 euro. Adesso posso fare ritorno a casa in zona Castello". Attorniato da un gruppo di amici, tutti evacuati dalla zona di Porta Po, c’è il pizzaiolo iraniano Enzo Ghasemzadeh: "Abbiamo lavorato di sabato e dormito appena 3-4 ore, poi la levataccia per l’evacuazione. Ma davvero possiamo tornare? Siamo stanchi, ma il letto può aspettare". Così il ritorno a casa è rimandato solo di qualche ora.