
È stato disattivato e poi rimosso nel luglio 2019, il famigerato autovelox sulla strada provinciale 5 tra Copparo e Ro. Ma l’apparecchio continua a far discutere. Infatti, nella seduta di martedì sera del Consiglio dell’Unione Terre e Fiumi, il presidente e sindaco di Riva del Po Andrea Zamboni ha fornito puntuali chiarimenti rispetto alla situazione complessiva degli accertamenti effettuati con l’apparecchiatura, come richiesto dal gruppo consiliare ‘Centrodestra Unito’. Innanzitutto, Zamboni ha precisato che le entrate finanziarie da sanzioni del Codice della Strada provenienti dagli accertamenti effettuati con l’autovelox (in funzione dal 10 agosto al 5 dicembre 2018, e dal 24 gennaio all’8 luglio 2019), "pur rappresentando un importante valore, non hanno influenzato l’assetto del Bilancio dell’Unione, in quanto tali entrate di natura aleatoria sono interamente destinate a parte vincolata".
Nel periodo di attivazione, gli accertamenti effettuati ammontano a 23.883: "Le cause di opposizione ai citati verbali presentati in Tribunale a Ferrara sono state undici (per complessive 74 sanzioni contestate) – ha proseguito Zamboni –. Tutte le cause sono state chiuse, eccetto una, in quanto la persona che si è vista soccombente ha presentato ricorso in Cassazione. Quanto è stato imposto all’Unione di rifondere è stato interamente pagato e la cifra rimborsata ai ricorrenti ammonta a 20.520 euro". Quanto al recupero delle somme per i verbali non pagati, Zamboni, confortato dal supporto tecnico del comandante della Polizia locale dell’Unione ‘Terre e Fiumi’ Gianni Gardellini, ha evidenziato come le procedure di riscossione vadano attivate prima del termine di prescrizione quinquennale (salvo sia disposto diversamente da un organo giurisdizionale), in quanto "eludere tale adempimento può configurarsi come danno erariale in capo al responsabile del settore amministrativo competente che non abbia provveduto". Il presidente ha precisato che la quasi totalità dei ricorsi sono stati presentati da persone che non hanno provveduto al pagamento della sanzione. La consigliera comunale di Riva del Po, Daniela Simoni, aveva richiesto di verificare la possibilità di restituire le somme anche a coloro che avevano già provveduto al pagamento della sanzione. Una procedura impossibile, ha ravvisato Zamboni, richiamando la giurisprudenza vigente. Gli utenti a cui è stata contestata la violazione e che hanno pagato utilizzando il sistema previsto dal Codice della Strada in misura ridotta o scontato del 30%, come ricordato, hanno di fatto riconosciuto la propria responsabilità e conseguentemente rinunciato ad avviare un contenzioso.
Valerio Franzoni