Balboni su Poltronieri "Analfabeta istituzionale, si scusi e si dimetta"

Balboni su Poltronieri  "Analfabeta istituzionale,  si scusi e si dimetta"

Balboni su Poltronieri "Analfabeta istituzionale, si scusi e si dimetta"

di Federico Di Bisceglie

Scusarsi e dimettersi. Sono le uniche cose che restano da fare al presidente del consiglio comunale, Lorenzo Poltronieri, secondo il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni. Un piccolo passo indietro. Nel corso della votazione dell’ordine del giorno presentato dalla minoranza – in cui di fatto si chiedeva, sebbene non formalmente, la sfiducia per Poltronieri – il capogruppo di Fd’I in consiglio comunale (in foto una seduta), Federico Soffritti, si è astenuto. Un dato politico da cui partire, per capire appieno l’affermazione del senatore. Ma torniamo a lui. In una nota, il presidente della Commissione Affari Costituzionali di palazzo Madama, stigmatizza su tutta la linea l’operato di Poltronieri. "In giorni cosi drammatici per la nostra regione – così Balboni – che per gravità ricordano soltanto il terremoto del 2012, il consiglio comunale poteva e doveva risparmiare a se stesso e alla città intera la farsa cui abbiamo dovuto nostro malgrado assistere ieri. Ridicolizzare in questo modo le istituzioni, specialmente in un momento così tragico, è una vergogna che non può passare sotto silenzio". Non solo. "In una vita intera di impegno politico – rincara il senatore di Fd’I – mai mi è capitato di vedere il presidente di un’istituzione democratica continuare a presiederla imperturbabile mentre si discute una mozione di sfiducia nei suoi stessi confronti". Prova questa, se ancora ce ne fosse bisogno, "dell’assoluta inadeguatezza di questo signore a svolgere un ruolo così delicato e importante, che non doveva essere affidato a chi non perde occasione per dimostrare il suo assoluto analfabetismo istituzionale". Insomma Balboni fotografa, al pari di quanto ribadito sia dal capogruppo dem Francesco Colaiacovo, sia dalla capogruppo di Ferrara Nostra, Francesca Savini, un’inadeguatezza assoluta. Ma suggerisce anche una soluzione. "Il presidente del consiglio comunale – chiude – faccia l’unica cosa giusta da fare, tolga dall’imbarazzo se stesso, la maggioranza – della quale non ha più la fiducia –. Chieda scusa e si dimetta".