Ferrara, 30 maggio 2023 – Sono iniziate ieri le operazioni tecniche finalizzate a fare chiarezza sulla tragedia di Diego Vecchietti, il bimbo di cinque anni morto il 22 maggio dopo essere finito sotto un trattore a Santa Maria Codifiume. Gli accertamenti disposti dalla procura subito dopo il decesso del piccolo si muovono su due binari. Il primo è quello medico legale, il secondo è quello cinematico. Il conferimento degli incarichi per entrambe le consulenze si è svolto ieri mattina. Il pubblico ministero Ciro Alberto Savino ha scelto il medico legale Donatella Fedeli e l’ingegnere Mattia Strangi. Anche la difesa dell’unico indagato – il conducente del trattore – ha nominato dei tecnici di fiducia. L’avvocato Francesco Spanò ha incaricato il medico legale veronese Giancarlo Menini e l’ingegnere Luigi Cipriani
Dopo il passaggio formale del conferimento incarico, i consulenti si sono messi immediatamente al lavoro. Alla Medicina legale di Bologna è subito iniziata l’autopsia sul corpicino del piccolo. L’esame servirà a stabilire con esattezza la causa della morte. Contemporaneamente è iniziata anche la consulenza cinematica, con i tecnici che hanno raggiunto il terreno di via Canne in cui si è verificato l’incidente per valutare lo stato dei luoghi. Questa ricostruzione servirà principalmente a stabilire la posizione esatta del bambino e i movimenti del mezzo. Al termine delle attività, i consulenti si sono presi sessanta giorni di tempo per il deposito delle proprie relazioni. L’esito delle consulenze sarà decisivo per la direzione che prenderà l’inchiesta per omicidio colposo aperta dalla procura dopo i fatti.
La tragedia del piccolo Diego
Il piccolo Diego è morto dopo aver lottato con tutte le sue forze in un letto del reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore di Bologna. L’incidente che lo ha strappato all’abbraccio dei genitori si è consumato intorno alle 10.30 di domenica 21 maggio. Siamo nelle campagne di Santa Maria Codifiume. Il bimbo sta facendo una passeggiata insieme alla sorella maggiore, al papà e alla mamma. I bimbi sono in bicicletta, i genitori li seguono a piedi. I quattro raggiungono l’allevamento bovino di un vicino di casa e amico di famiglia. Ed è qui che avviene la tragedia. Il figlio del titolare dell’azienda è al volante di un trattore che traina un miscelatore di foraggio per animali. Ad un tratto, il mezzo urta il piccolo, probabilmente con il carro. Diego viene soccorso e portato prima all’ospedale di Argenta e poi, in elicottero, al Maggiore di Bologna. Il giorno successivo, il suo cuore cessa di battere. Il conducente del mezzo, che non si sarebbe accorto della presenza del bimbo, quando viene ascoltato dagli inquirenti sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Al momento, il principale rebus da sciogliere è l’esatta dinamica del terribile incidente. Per ora si sa che il bimbo presentava segni di schiacciamento, ma non è chiaro dove si trovasse con precisione e quali siano stati i movimenti del mezzo agricolo. Nodi che verranno sciolti dai verdetti dei consulenti tecnici.