
Appello del prefetto alla presentazione di Colours, sfida di Unife agli allievi: "Idee per salvare le vongole"
Irene Baldi, capelli lunghi neri, è nelle poltroncine con alcuni ‘colleghi’ dell’università. Frequenta la facoltà d’architettura. Il professor Giuseppe Castaldelli ha appena finito di tracciare il quadro della grande devastazione della Sacca di Goro. La firma – la matrice – di una strage, quella delle vongole è del granchio blu. Lei alza la mano, chiede, un po’ intimidita. "Perché si sviluppano in maniera così veloce nell’acqua dolce?". Castaldelli risponde. Ma alla fine dovranno essere loro, gli studenti, a dare una risposta, a trovare la soluzione che tutti si aspettano ad un’emergenza dai numeri drammatici, 2500 persone che non sanno più dove sbattere la testa, un settore che da primo in Europa è diventato una cenerentola (nel 2021 il crollo delle vongole è stato di 3mila tonnellate, miniera d’oro dalla quale se ne estraevano 15mila). In discarica 800 tonnellate di granchio blu solo quest’anno. "Sul fondo del mare ha lasciato un deserto, mangia tutto". Scuri in volto Maria Bugnoli, sindaco di Goro, e Vadis Paesanti, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia-Romagna, in prima fila nell’aula magna del dipartimento di Economia e Management. Si chiama Alleanza Colours, laboratorio internazionale di innovazione studentesca di Unife. Osservato speciale il granchio blu, sottotitolo ’Oh my crab, are you my grab?’. Protagonisti i ragazzi, che dovranno passarlo sotto la lente per trovare – eureka – l’idea che metta un freno all’invasione, per trasformarlo da predatore a preda. Spiega il senso dell’iniziativa Enrico Bracci, prorettore alla Terza Missione di Unife. "E’ stata pensata per far vivere agli studenti le problematiche del territorio, per assegnare loro un ruolo di progettazione di soluzioni, rendendoli protagonisti".
Silenzio in aula, parla il prefetto Massimo Marchesiello. Traccia un quadro di quello che è stato fatto, di quello che c’è ancora da fare. "Ci sono soluzioni in corso d’opera, si sta parlando della via delle ostriche, dei sistemi di protezione delle vongole". Dei ristoranti e dei mercati esteri, per ora sirene. Gli studenti ascoltano. Un’esortazione. "Ragazzi, dateci una mano". Ad uscire dal tunnel, in fondo il guizzare delle tenaglie. Nel pomeriggio il laboratorio aperto all’ex teatro Verdi. Gli studenti si confrontano con esperti e policy-maker, cercano soluzioni innovative per contrastare l’impatto ambientale, economico e turistico del granchio blu. La responsabile scientifica del progetto Colours all’università di Ferrara è Sandrine Labory. Dice: "Sono francese, bretone, nella mia terra c’è grande competenza per le ostriche". Poi ancora: "Colours è un’alleanza che punta a creare una rete di opportunità per gli studenti delle università partner". Piergiorgio Mazzotti è student chief ambassador di Colours. Al suo fianco Katie Tran, ricercatrice, e Arianna Casarini, CoSpace Officer. Dice: "Il nostro contributo può essere cruciale". Un dramma di cui traccia i confini il sindaco. "Una tempesta perfetta, ci è arrivata tra capo e collo". Goro, 3412 abitanti senza più futuro. Lo sa bene Paesanti, che approva, annuisce all’intuizione di Michele Bellini, studente. "Il pH dell’acqua può incidere sulla crescita dei granchi blu?", chiede, al suo fianco Zaccaria Ricci e Giulia Quattrocchi. Castaldelli invita ad approfondire. Paesanti si augura che da loro arrivi un’idea – l’uovo di Colombo – in grado di far risorgere un mondo che misura la sua rovina in quel letto di gusci in fondo al mare.