Cavalli Ferrara, arrivati quintali di fieno. "Ora i medicinali" / FOTO e VIDEO

A Valle Lepri arriva il veterinario Paolo Maini. "La cosa più difficile è procurare loro abbeveratoi sicuri"

Arrivano i primi aiuti per i cavalli (foto BusinessPress)

Arrivano i primi aiuti per i cavalli (foto BusinessPress)

Valle Lepri (Ferrara), 5 novembre 2018 - Sei enormi balle di fieno. Quasi cinque quintali, sufficienti per una settimana: «Quei cavalli hanno bisogno innanzitutto di cibo, così ho caricato il camion di un amico e sono corso a portarglielo. Ho con me anche le prime medicine, per l’acqua la situazione è molto più complicata». Paolo Maini, veterinario tra i più conosciuti del Nord Italia (a Ferrara, da trent’anni, è il referente ufficiale per il Palio), si è lanciato con generosità nella missione solidarietà a favore dei cavalli abbandonati in Valle Lepri. «Il tam tam è incredibile, si è mossa una catena di aiuti – racconta, dirigendosi verso il Delta –: da Nicole Berlusconi con la sua associazione Progetto Islander, a una mia amica, Lara Salicini, che fa parte delle guardie ambientali, ora in tanti cerchiamo di prodigarci».

VIDEO Da anni allo stato brado - Abbandonati a loro stessi

Paolo Maini, tuttavia, è innanzitutto uno straordinario conoscitore di cavalli: «Parliamo di tre gruppi di cavalli (FOTO) che, ormai da quattro anni, vivono allo stato brado, da quando la Sorgeva (storica proprietaria dell’area che sfocia nelle Vallette, ndr) è fallita, il custode è stato licenziato e gli animali sono riusciti a scappare dal maneggio (VIDEO)». Divisi perciò in tre gruppi, per un totale, censito ieri, di 27 esemplari – razza Camargue, importata negli anni ’80 per creare, nell’ideale habitat dell’oasi, un’attrattiva turistica –, vagano procurandosi il cibo alla meglio.

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«Il problema principale è l’acqua – prosegue Maini –, perchè molti canali hanno gli argini di cemento, e altri sono protetti da pietre. Così, per abbeverarsi, i cavalli rischiano di finire in acqua e non riuscire più a risalire». Sempre più deboli, al punto che alcuni – almeno quattro o cinque, secondo le ricostruzioni – sono già morti. L’ultimo, ribattezzato ‘Resilienza’, è spirato l’altro giorno nella clinica veterinaria di San Biagio di Argenta.

«Adesso è fondamentale sfamarli e portare in qualche modo dell’acqua, magari predisponendo abbeveratoi di fortuna perché non è certo facile attivare qualche pompa – conclude Maini –; poi è iniziata la colletta per i medicinali, antibiotici e prodotti per sverminarli». Ieri, nel folto gruppo di volontari che ha accompagnato Maini nel Delta, anche esponenti della Leal, la Lega antivivisezione, tra cui anche Ilaria Morghen, consigliere comunale dei 5Stelle. A giorni dovrebbe tornare nel Delta Nicole Berlusconi, promotrice con la sua associazione Progetto Islander di una prima iniziativa di solidarietà.

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