Centrale a biomasse, Villanova si mobilita: "Domani tutti in piazza"

Centrale a biomasse, Villanova si mobilita: "Domani tutti in piazza"

Centrale a biomasse, Villanova si mobilita: "Domani tutti in piazza"

La mobilitazione è per domani alle 10 a Villanova in via Ponte Assa contro la costruzione di una centrale biometano. Lo ha annunciato ieri il gruppo spontaneo di cittadini di Villanova, che da qualche tempo si è organizzato contro l’insediamento, e la ’Rete per la giustizia climatica’ da anni attivo non solo a Ferrara. "Il nostro – ha detto Sandra Travagli – è un gruppo informale di abitanti che intende far conoscere a tutti i termini della vicenda. L’informazione, al riguardo, è scarsa da parte delle autorità competenti quando invece occorre saperne molto di più perchè c’è il rischio fondato che il territorio venga stravolto". La centrale, ha aggiunto Adele Pazzi, medico, "è previsto che sorga vicina in modo preoccupante alle abitazioni. Il disagio non sarà solo sensoriale (puzza). I dati contenuti dalla relazione di Arpae sono conformi alla normativa ma fuori dai parametri dell’Oms. I pericoli provengono dalle polveri sottili e dalle sostanze climalteranti. Il progetto, poi, dovrebbe ricevere fondi dal Pnrr ma questi sono subordinati all’impegno che gli interventi non arrechino danni a salute o ambiente".

La centrale (su 14 ettari di terreno agricolo) lavorerà 100.000 tonnellate l’anno di colture di secondo raccolto (sottoprodotto dell’industria alimentare). Si tratta di materiali in larghissima parte non strettamente locali tanto che sulla via Pomposa si prevede che transiteranno 13.740 mezzi (andata e ritorno) l’anno. Ulteriori camion e trattori, commenta Fausto Bianconi, "accresceranno il già intenso traffico di via Pomposa, rendendola ancora più pericolosa". Della sinergia con Rete giustizia si diceva: Alessandro Tagliati ha ricordato che si procederà, nella protesta, "come con il caso Feris". In più "C’è il voto contrario del Consiglio comunale ma la variante è stata concessa". Ha poi aggiunto perplessità a perplessità: "I controlli sui materiali che giungeranno? E’ quasi tutta autocertificazione. E non sappiamo nemmeno chi è il titolare del progetto e chi lo finanzierà. Lo saprà l’amministrazione comunale, i cittadini no. Nei territori del parmigiano-reggiano questi progetti non vengono realizzati". In sostanza, ha rilevato Corrado Oddi, il biometano è pur sempre un’economia basata sul fossile e sta in piedi solo perché finanziata".

Alberto Lazzarini