Avrebbe approfittato della fragilità dell’anziano che assisteva e del suo isolamento in piena pandemia per fargli redigere un testamento nel quale le lasciava tutti i suoi averi. È l’accusa mossa nei confronti di una badante 52enne di origine moldava, finita a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace. I fatti al centro del processo iniziato ieri davanti al giudice Alessandra Martinelli risalgono al febbraio del 2021. I protagonisti sono un anziano ferrarese, deceduto a 94 anni, e la sua badante. Inizialmente l’uomo aveva stilato un testamento in favore della nipote e della pronipote. Alla prima avrebbe lasciato la cospicua somma di denaro che aveva in banca (circa trecentomila euro) mentre alla seconda l’appartamento in cui abitava. Alla morte dell’anziano è però spuntato un secondo testamento, che nominava la 52enne moldava come unica erede di tutti i suoi beni. I familiari, vistisi esclusi dall’eredità, hanno deciso di denunciare. Gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta per falso e circonvenzione di incapace, concludendo però con una doppia richiesta di archiviazione. Le persone offese (difese dagli avvocati Barbara Simoni e Vittorio Zappaterra) si opposero e portarono il caso davanti al gip. Il giudice confermò l’archiviazione per il falso (il documento è stato ritenuto autentico), ma dispose l’imputazione coatta della badante per la circonvenzione. A pesare in questa decisione sono state alcune anomalie nel testamento (tra cui il modo in cui era scritto, non compatibile, secondo i legali delle parenti, con il livello culturale dell’anziano, ex docente di italiano). Da qui l’accusa secondo la quale l’imputata averebbe indotto il pensionato a redigere il nuovo testamento, approfittando anche dello stato di isolamento nel quale viveva sia a causa della pandemia, sia a opera della stessa badante, che avrebbe cercato di tenerlo lontano dai propri affetti e relazioni sociali. Ieri mattina si è svolta l’udienza filtro. Il tribunale ha ammesso le prove e la costituzione di parte civile di nipote e pronipote, per poi aggiornare il caso al 13 luglio.
f. m.