
Davide Marchini riflette sulla promozione dell'Adamant e il suo futuro a Ferrara, tra successi e sfide personali.
"Sto realizzando solo ora ciò che abbiamo fatto, è stata una sensazione stranissima: per un giocatore è il coronamento di un sogno". Davide Marchini è stato uno dei simboli della promozione dell’Adamant, leader di una squadra che – nei momenti più complicati – ben spesso si è affidata alle lucide mani del suo numero 44, forse il giocatore più continuo dell’intera stagione. Al suo secondo anno a Ferrara, Marchini ha trovato la maturità sportiva, in un ambiente che lo ha coccolato e spronato a fare meglio dopo una prima stagione altalenante contraddistinta da diversi acciacchi fisici. Difficile non pensare ad un nuovo accordo tra la società e l’esterno sarzanese, che potrebbe addirittura diventare capitano (e bandiera) visto l’addio di Drigo; è quello che si augurano gli appassionati biancazzurri, anche perché coach Benedetto considera ormai Marchini come uno dei suoi "pretoriani".
Davide, ce l’avete fatta… "Che dire, per un giocatore è un premio alla carriera, poi si spera ovviamente di vincerne qualcun altro, ma già uno non è facile. I primi 4-5 giorni non avevo realizzato, non capivo veramente ciò che avevamo fatto, solo ora comincio a rendermene conto".
È una rivincita sulla delusione dell’anno prima? "Assieme a Drigo, Ballabio e Yarbanga abbiamo incanalato la rabbia e la sofferenza in una spinta ulteriore già dal raduno di agosto. Non dimentichiamoci che è stata una stagione travagliata, piena di infortuni e di imprevisti, ma abbiamo avuto una benzina diversa che ci ha alimentato per tutto l’anno e spinto al traguardo finale".
Quanto il gruppo è stato importante per il raggiungimento dell’obiettivo? "Sin dai primi giorni di allenamenti abbiamo trovato la quadra, c’è stata la mentalità giusta e tutti hanno capito in fretta cosa volesse dire giocare in una piazza come Ferrara. Si è creato un legame incredibile, abbiamo lavorato bene tutti i giorni".
A distanza di due anni, cosa significa Ferrara per Davide Marchini? "Qui si vive benissimo, è una città speciale nonostante il clima (ride, ndr), in cui ho trovato anche l’amore. Sono stato a stretto contatto con delle persone squisite, che non ci hanno fatto mai mancare niente: dai tifosi meravigliosi sempre una parola di sostegno, conforto ed incitamento. Poi, un aspetto non secondario, si mangia da dio".
Pronto per il terzo anno? "Ancora non so nulla, penso che nei prossimi giorni faremo una prima chiacchierata e cercheremo insieme di delineare il futuro".
Jacopo Cavallini