"Dagli anni ‘70 a oggi, la magia della musica"

Fabio Concato approda stasera al teatro dei Fluttuanti di Argenta con ‘Musico ambulante’: "Dopo 47 anni mi diverto ancora moltissimo"

"Dagli anni ‘70 a oggi, la magia della musica"

"Dagli anni ‘70 a oggi, la magia della musica"

È con il ‘Musico ambulante tour’ che stasera alle 21 al teatro dei Fluttuanti di Argenta arriva Fabio Concato.

Concato, Un tour tra le sue canzoni?

"È un viaggio che va dalla fine degli anni ’70 fino a oggi. È un po’ di tempo che non pubblico dischi ma non mi sono mai fermato e ho sempre fatto molti concerti. Ho scritto 170 canzoni ed è chiaro che il viaggio può essere davvero vario. È uno spettacolo di musica, durante il quale nei teatri mi piace raccontarmi e c’è disponibilità all’ascolto molto diversa dallo stadio. Non ci saranno effetti speciali: non li ho mai amati. C’è sempre molto desiderio però di raccontarmi e fare in modo che in queste poche occasioni le persone capiscano di più di me, ascoltando aneddoti, riflettendo insieme, commuovendosi e ridendo.

Cosa prova nel raccontarsi in un teatro?

"Dopo 47 anni mi sorprendo di divertirmi ancora tantissimo. Mi piace questo contatto ravvicinato e scendo anche in platea perché ho il desiderio di sentirmi il pubblico ancora più vicino e coinvolto. Quelle due ore sul palco sono le uniche in cui mi sento veramente me stesso, senza filtri, senza protezione. E mi piace molto. Quando canto non ho barriere. La voce è l’espressione di ciò che sentiamo in quel momento".

Che rapporto ha con la sua forte sensibilità, svelata dalla musica?

"Non vivo benissimo e negli ultimi decenni è diventato difficilissimo essere impermeabili alle cose che accadono. Vorrei che mi scorressero più veloci sulla pelle ma si attaccano. Grazie però a questa sensibilità così accentuata mi godo molto delle cose delle quali molta gente neanche si rende conto".

Come nascono le sue canzoni?

"Ho una tecnica abbastanza curiosa. Imbraccio la chitarra e suono un paio di accordi che mi piacciono, che mi fanno venire in mente il soggetto di cui poi scriverò. Marcia per file parallele. Credo siamo in pochi a creare così. Ma se non supero la prima strofa, perché non mi piace, mollo subito. E il rischio è di buttare via cose che forse sarebbero piaciute"

Anche lei è arrivato a odiare qualche suo grande successo, perché sempre richiesto?

"Effettivamente c’è stato un momento in cui di Domenica Bestiale non ne potevo più. Ho provato per un paio di tour a non farla ma ho rischiato le legnate. E ha ragione il pubblico. Io dovevo disintossicarmi ma loro erano venuti a sentirmi anche per quella canzone. Così sono andato a ripescarla e rivestirla per farmela ripiacere. Ora, dopo 42 anni, è la canzone per antonomasia, cantabile, solo apparentemente semplice da suonare ma che arriva come l’acqua fresca. Una canzone nata perché ero innamorato".

Quanto è difficile essere un cantautore oggi?

"Faccio molta fatica ad ascoltare la musica in questi anni e mi dispiace molto. Faccio fatica a riconoscere gli artisti che sento in radio o alla tv e non perché sono invecchiato. Non so cosa stia succedendo ma la speranza è che tra qualche anno questa musica che ora non si riesce bene a capire dove arriverà, possa portare di nuovo alla canzone. È lei che manca e deve avere melodia e armonia per rimanere nel tempo e non sparire. Credo che l’ultimo Sanremo abbia dimostrato che le canzoni non ci sono più, ma c’è altro che suona e che canta tutto allo stesso modo, in un appiattimento spaventoso. Forse Madame è l’unica che riesco a riconoscere per caratteristiche vocali, interpretative e scrittura interessante. Poi ci sono i rapper, qualcuno fenomenale, ma manca la musica. Un cantautore che fa musica, fa fatica ad esistere a meno che si adegui agli standard. E dispiace perché la musica aiuta in tante situazioni"

Le è capitato?

"A me aiuta tutti i giorni perché ha il potere di cambiarmi l’umore. La musica è un bisogno. E ha tanti poteri. Mi ha fatto effetto vedere malati di Alzheimer non riuscire a comunicare ma ricordarsi le canzoni. Ed è bellissimo quando mi dicono che nella mia musica si è trovato conforto. La musica è magica"