Finti vaccini a 20 euro, arrestati 2 medici a Ferrara: le intercettazioni

Tra i pazienti forze dell’ordine, infermieri, sacerdoti e insegnanti: "Silenzio... non lo deve sapere neanche Dio"

Una delle immagini immortalate dalla telecamera installata dagli investigatori

Una delle immagini immortalate dalla telecamera installata dagli investigatori

Ferrara, 13 marzo 2022 - "Naturalmente il silenzio più assoluto. Non deve sapere neanche Dio" . E’ la raccomandazione che una delle due dottoresse fa a un paziente, anzi al genitore di un ragazzo appena falsamente vaccinato, a quanto pare, che sta per porgerle una banconata a pagamento della somministrazione del niente, che permette però di ottenere un certificato ritenuto valido. Il medico – che si intuisce non sia la prima volta che si trova in questa situazione – preferisce sottolineare quanto sia necessario tenere la bocca chiusa "Il tuo silenzio per me è tutto. Non dovete parlarne con gli amici ..".

Sulle sedie dello studio medico, a turno, si sono seduti giovani, uomini, donne e anche un ragazzino. Ma anche rappresentanti delle forze dell’ordine, militari, infermieri, insegnanti: tutte categorie soggette all’obbligo vaccinale oltre a sacerdoti, pensionati, liberi professionisti, commercianti e studenti.

In tutto 157 persone che hanno ottenuto il Green pass senza però essersi iniettati il siero. E hanno così potuto continuare a lavorare, studiare e frequentare tutti quei luoghi in cui si può accedere, ancora oggi, solo con la certificazione verde. Diciamo che se verranno confermati queste pesantissime accuse, in molti hanno potuto continuare a lavorare e a studiare grazie a un Green pass fasullo.

E non si tratta solo di convinzioni no-vax, benché le due professioniste pare lo siano, come probabilmente molti dei clienti, ma di speculazioni, considerando che quell’acqua iniettata o soluzione idrosalina, sono costate anche 50 euro: soldi che si aggiungevano alla somma che i medici ricevevano dall’Ausl per le somministrazioni vere. Permettendo, pare, di racimolare un considerevole gruzzoletto.

"Glieli do ora i soldi..." chiede un paziente , "Certo se vuoi...", risponde il medico . Oppure ancora: "Anche venti euro vanno bene" , dice una delle dottoresse – come immortalato dalla telecamera nascosta – "Ci facciamo un piacere a testa..." sottolinea il paziente , "Va bene dammi venti..." . Numerose le situazioni ricostruite dai militari delle Fiamme gialle agli ordini comandante provinciale, il colonnello Cosimo D’Elia. E altre probabilmente sono all’esame dei finanzieri perché il numero dei pazienti coinvolti sembra destinato a salire. Non solo.

Anche per loro, quando il quadro sarà più dettagliato, inizieranno i guai: non sono certo esenti da responsabilità. E l’inchiesta è destinata ad allagarsi anche a presunti falsi tamponi eseguiti in alcune farmacie. Con buona pace di una diffusione del virus che, peraltro, sta cercando di rialzare la testa.