Green pass falsi Ferrara: arrestati due medici di base e una collaboratrice

Gli indagati sono accusati di falsità ideologica, corruzione, peculato e truffa aggravata: sono 157 i casi di false vaccinazioni anti Covid accertati dalle indagini. Tra i pazienti anche rappresentanti delle forze dell'ordine, nfermieri, insegnanti e militari

Vaccino Covid

Vaccino Covid

Ferrara, 12 marzo 2022 - Due medici di base e una collaboratrice arrestati questa mattina dai militari della Guardia di finanza su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ferrara. Misure cautelari che erano state chieste dal sostituto procuratore Ciro Alberto Savino nell'ambito dell'inchiesta Red Pass su presunti falsi Green pass rilasciati dai medici indagati a seguito di  somministrazioni fantasma del vaccino anti Covid.

AGGIORNAMENTO / 

Approfondisci:

Finti vaccini a 20 euro, arrestati 2 medici a Ferrara: le intercettazioni

Finti vaccini a 20 euro, arrestati 2 medici a Ferrara: le intercettazioni

Tutti e tre gli indagati sono accusati di falsità ideologica, corruzione, peculato e truffa aggravata. Sono 157 i casi di false inoculazioni accertati nel corso delle indagini che hanno permesso ai pazienti dei due professionisti di ottenere il certificato verde senza iniettarsi il siero anti Covid. Tra i pazienti degli studi medici al centro dell'indagine ci sono rappresentanti delle Forze dell'ordine, infermieri, insegnanti, commercianti e militari oltre a sacerdoti, pensionati, liberi professionisti, commercianti e studenti.

All'inchiesta ha collaborato anche l'Ausl di Ferrara. Le false inoculazioni di acqua, soluzione idrosalina o addirittura acqua avvenivano dietro compensi da 20 a 50 euro, secondo quanto accertato nel corso delle indagini. 

Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ferrara, accogliendo la richiesta della Procura basata sulla ricostruzione dei fatti accertati dalle Fiamme Gialle ferraresi, ha motivato la misura cautelare per la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, pericolo di reiterazione dei fatti e di inquinamento delle prove da parte degli indagati.

Le indagini erano state avviate nel dicembre scorso. In particolare era stato notato che i due medici, nel giro di pochi mesi, gia' a partire dall aprile dell'anno scorso, avevano registrato un incremento anomalo di pazienti, con 848 nuovi assistiti, dei quali 51 provenienti fuori provincia e regione.

Ben 548 nuovi pazienti risultavano vaccinati nei quattordici giorni successivi dopo il cambio del medico. In collaborazione con l'Asl di Ferrara, non erano state evidenziate particolari circostanze che potessero giustificare un numero così alto di trasmigrazioni di pazienti, solo in pochi casi riconducibili alla cessazione dall'incarico di altri medici di medicina generale. Dalle immagini acquisite dalle fiamme gialle, sono emerse anche carenze sanitarie, come il riutilizzo più volte della stessa siringa sui pazienti, a volte anche minori.

Se l'Ausl ferrarese, che "si è già attivata per individuare, il più rapidamente possibile, soluzioni per i pazienti dei due medici" coinvolti "si riserva di costituirsi parte lesa" e offre "massima collaborazione agli inquirenti", il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, non esita a definire quelle dei protagonisti dei fatti, come "condotte gravissime e vergognose" tanto da auspicare, qualora venissero "confermate le accuse che la risposta sia fermissima ed esemplare: nessuno sconto - conclude - per chi lucra sulla salute pubblica".

Donini: "Via chi inganna"

In Emilia-Romagna e nel suo "sistema sanitario non c'è spazio per chi contravviene alle regole, speculando e ingannando i cittadini, che da due anni vivono nella pandemia". Così, l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini interviene sulla vicenda che vede coinvolti due medici e una collaboratrice fermati dalle Fiamme Gialle di Ferrara in merito a false somministrazioni di vaccini anti-Covid.

"Non c'è spazio - prosegue - per chi, comportandosi in modo irresponsabile, offende anche l'intera categoria dei professionisti della sanità che, al contrario, hanno assicurato e continuano ad assicurare quotidianamente l'impegno per uscire dall'emergenza". Quindi, sottolinea Donini, "grazie all'Ausl di Ferrara che si è mossa tempestivamente collaborando con gli inquirenti e grazie soprattutto alla Guardia di Finanza. Esprimo massima fiducia nei confronti della magistratura - conclude Donini - confidando in un rapido esito dell'indagine; questi episodi - conclude l'assessore - non intaccano il senso di comunità e responsabilità del nostro territorio, forte della vigilanza e della collaborazione".