Fiume Po, chiusa la ‘porta’, i battelli turistici non passano: “Stagione a rischio”

Lavori in corso nella conca di P ontelagoscuro, le imbarcazioni non possono attraversarla Il comandante Sobbe : "Abbiamo studiato nuovi itinerari, non ci arrendiamo. Ingenti i danni"

George Sobbe e la moglie Antonella sulla Nena, il battello è stato ancorato sul Po

George Sobbe e la moglie Antonella sulla Nena, il battello è stato ancorato sul Po

Ferrara, 2 aprile 2023 – Se Georg Sobbe, comandante della motonave Nena, alcuni mesi fa non avesse fatto rotta sul Po Grande lasciandosi dietro le spalle la conca di Pontelagoscuro adesso saremmo qui a scrivere un’altra storia. Perché a poche ore dalla scia dell’imbarcazione – il suo nome è un omaggio a Nazarena Casini, nata il 24 settembre 1913 a Salvatonica, morta a 72 anni, di mestiere pescatrice di fiume –, la conca è stata chiusa per fare alcuni interventi di manutenzione. La Nena adesso vive una sorta di esilio dalla città.

E’ ormeggiata a Santa Maria Maddalena e da lì cala la passerella per prendere a bordo famiglie e giovani appassionati di natura. Ma l’unica impresa che fa turismo fluviale a Ferrara è stata costretta ad annullare buona parte del programma di escursioni. Forti le perdite economiche per la società costretta a scusarsi con i clienti per i cambiamenti in corsa che ha dovuto apportare al calendario di gite tra le rive del Grande Fiume.

Un danno non da poco. Pasqua è alle porte, periodo che segna il battesimo della stagione in lenta navigazione. C’è solo una garanzia, un labile spiraglio all’orizzonte. L’assicurazione – per ora solo una promessa – che venga creato un passaggio per l’imbarcazione. Ma esclusivamente in via straordinaria. Intanto – questo l’amaro quadro – una delle due imbarcazioni, quella più piccola che Georg ha battezzato ’Lupo’ può fare solo gli itinerari che partono dalla darsena – su prenotazione – mentre la Nena può salpare da Santa Maria e puntare verso Francolino e l’isola Bianca.

Uno scenario irto di ostacoli sul quale – si dovrebbe dire piove sul bagnato, ma visti i tempi meglio fare ricorso ad altre metafore – va a pesare anche la ormai cronica siccità. Il danno e la beffa, negli avari millimetri di pioggia che cade dal cielo, pioggia che si calcola con il contagocce della disperazione degli agricoltori, degli uomini del Po che non sanno più che pesci pigliare mentre lingue di sabbia affiorano prepotenti.

"Non siamo in grado di navigare e svolgere il nostro lavoro – scandisce le parole Sobbe –. Siamo stretti tra la chiusa di Pontelagoscuro e la conca di Valle Lepri chiusa dal novembre 2012" . Praticamente agli arresti domiciliari. Ma non vuole arrendersi al pessimismo Georg, che al timone del suo battello ha imparato a fronteggiare il fiume in piena ed anche gli scogli della vita e i bastoni tra le ruote che gli stanno mettendo lavori e tempi lunghi. "Vogliamo far capire alla gente che è comunque possibile navigare, non vogliamo naufragare nel catastrofismo. Sì, la conca è diventata una maledizione. Lupo – precisa ancora – parte dalla darsena per la navigazione su canale, verso l’interno. Il battello Nena salpa da Santa Maria Maddalena. Ma noi ci siamo. I lavori nella conca di Pontelagoscuro - le comunicazioni sono arrivate dalll’ufficio regionale responsabile Arstpc - comprometteranno l’inizio di stagione del turismo fluviale a Ferrara, ma stiamo facendo il possibile per accogliere i turisti sui due battelli. Magari su prenotazione, magari con gruppi non numerosi per chi sceglie Lupo, è ancora possibile a ndare alla scoperta del fiume simbolo d’Italia, dei suoi canali, delle nicchie di rara bellezza che regala all’improvviso".

La porta del traffico fluviale ferrarese – la conca – rappresenta una struttura strategica per la navigazione interna. L’infrastruttura, determinante per la sicurezza idraulica della provincia, ha non da oggi manifestato una serie di problemi. Che sono stati denunciati ai più riprese dagli operatori fluviali, da chi lavora e vive di turistismo. "Non possiamo tollerare di non sapere quando la conca sarà di nuovo funzionante in modo regolare – la denuncia del comandante della Nena – perché abbiamo costruito buona parte della nostra programmazione annuale proprio sul buon funzionamento della conca". Il padre insegnò a Nazarena, ancora bambina, a remare e a tenere la barca fino a che cominciò a muoversi da sola attraverso il fiume. Adesso la Nena – la sposa del Po –, dovrà imparare a navigare tra le secche, quelle all’orizzonte per la siccità e quelle già arrivate legate alla maledizione della conca.