
’Tra ville e giardini’ ospiterà Neri Marcorè, Alessio Vassallo e Angelo Pisani . Poi i concerti del sassofonista Bill Evans, Bianca Atzei e Anna Castiglia.
Brioso e travolgente, Giuseppe Scoditti, classe 1991, rappresenta la nuova generazione della comicità italiana, che guarda alla tradizione monologhista di casa nostra, ma anche verso la stand-up comedy americana contemporanea. Per vederlo ed ascoltarlo dal vivo, c’è un appuntamento imperdibile col suo show “1 e 95”, stasera alle 21.30, in piazza del Popolo a Frassinelle Polesine, nell’ambito dell’itinerario di musica, teatro e circo ’Tra ville e giardini 2025, 26ma edizione.
"È uno spettacolo scritto nel 2020 – racconta –. Ma più vado avanti, più capisco che l’ho scritto per far sentire la mia voce in un momento storico tragico che è stata la pandemia da Covid 19. Dovevo dare un senso alla mia esistenza. Avevo creato un collettivo, che si chiama ’Contenuti Zero’, che metteva in scena uno spettacolo teatrale e tutte le sere era introdotto da un mio monologo, nel ruolo di presentatore. Ho visto che era apprezzato ed ho pensato di raccogliere tutti questi monologhi in uno spettacolo unico, tutto mio, realizzando il sogno di stare lì a parlare col pubblico.
Avevi cominciato bene, la scuola d’arte Paolo Grassi di Milano, il cinema con Nanni Moretti e Pierluigi Ferrandini, teatro e televisione. Cos’è che ti ha deviato verso la comicità?
"Non è una deviazione. Ho fatto tutto assieme. A me purtroppo piace fare tutto, anche se in Italia è difficile per il rischio etichetta. Continuo a fare provini per il cinema, sono a teatro…"
Comici si nasce o si diventa?
"Si nasce, non si impara".
Ti senti un po’ l’erede della grande tradizione monologhista italiana, da Macario a Roberto Benigni?
"Dire eredi mi pare davvero troppo, ma assolutamente sì, mi sono ispirato ai grandi: ’Contenuti zero’ l’abbiamo pensata guardando Walter Chiari. Poi più che il comico, mi piace la figura dell’attore comico come Peter Sellers, Vittorio De Sica e Totò. Raimondo Vianello è stato un genio, ancora oggi ’mi fa scassare’. Poi Giorgio Gaber, il primo Beppe Grillo e Roberto Benigni".
Come definiresti la tua comicità?
"Mi piace studiare i meccanismi comici. Per esempio improvvisare col pubblico mi fa sentire vivo. La mia è una comicità non da risate a crepapelle, ma neppure quella sottile tra le righe".
Tra ville e giardini ospiterà in calendario anche Neri Marcorè, Alessio Vassallo e Angelo Pisani.