La promessa era stata quella di trovarsi a settembre e discutere della pianificazione degli eventi in Darsena. Così è stato, ieri mattina, in Comune. Vis a vis tra sindaco Alan Fabbri, assessori Matteo Fornasini, Angela Travagli e Francesco Carità e associazioni di categoria. Il dibattito sulla Darsena e sugli eventi prosegue da settimane, come ha raccontato il nostro giornale e ieri mattina è stata principalmente Confcommercio, a quanto ci viene riferito dal presidente provinciale di Fipe, Matteo Musacci, a porre alcuni temi all’amministrazione. Il primo in assoluto è legato alla necessità di "una pianificazione" che contemperi "le diverse esigenze degli imprenditori". Perché una cosa tiene a chiarirla subito il presidente dei titolari dei pubblici esercizi, per sgomberare il campo da equivoci. "Nessuno di noi ha mai assunto posizioni pregiudiziali né di critica politica a questa amministrazione – scandisce – . Tuttavia ravvediamo la necessità di coordinare gli eventi in modo tale che non ci siano imprenditori che guadagnano e imprenditori che vedono il loro fatturato calare anche del 90%. Perché di questo stiamo parlando".
Per cui l’obiettivo è che sia il tavolo che si è riunito oggi, con gli stessi attori – presenti tutte le associazioni di categoria del territorio – a definire "regole e soluzioni ottimali". D’altra parte la manifestazione in Darsena, a caratterizzazione gastronomica, dalla prima edizione è cresciuta in maniera esponenziale. Sia in termini di partecipazione (degli esercenti e del pubblico), sia in termini di tempo. E qui sta il secondo nodo da sciogliere dalla prospettiva di Musacci. "Cinque settimane, tutte concentrate a cavallo di due mesi, sono davvero tante da sopportare per gli esercenti che non partecipano alla manifestazione e che lavorano in centro – analizza il presidente Fipe – per cui il suggerimento che ho avanzato è quello di strutturare la manifestazione in maniera diversa: ossia più diluita nel tempo. A fronte peraltro di una vivibilità della Darsena che si allunga per diversi mesi". In più per rendere più attrattivo non solo il luogo in sé, ma più in generale per cercare di intercettare pubblici diversi a Ferrara, "occorrerebbe una diversificazione nella proposta di iniziative – dice Musacci – . Puntare sulle rassegne dedicate al food è sicuramente positivo, ma quel luogo così come altri della città, potrebbero richiamare tanto pubblico differente anche variando l’offerta. Con eventi, ad esempio, dedicati alle famiglie, al teatro, alla musica".
Anche sulla formulazione dei bandi o sull’ipotesi di insediare più attività ‘fisse’ sul lungo fiume – i chioschi, per intenderci – Musacci si dice "pronto a un ragionamento serio e condiviso". Gli fa eco anche il presidente provinciale di Ascom, Marco Amelio in una nota. "Abbiamo intercettato il disagio dei ristoratori in sede fissa dovuta agli eventi estivi in Darsena – così Amelio - e su questo abbiamo chiesto un incontro all’amministrazione che ce lo ha prontamente concesso. Il nostro scopo è di trovare una soluzione armonica e condivisa che vada nell’interesse di tutti. Non c’è alcuna rivalità tra associazioni e imprese. Siamo tutti nella stessa squadra". Da parte dell’amministrazione non arriva nessun commento ufficiale. Ma da quanto apprendiamo, pur dimostrandosi aperta a nuove soluzioni, la linea degli eventi in Darsena non è in discussione.