CRISTINA RUFINI
Cronaca

I cuori della discordia: “Non possono stare sul monumento ai caduti”

Anpi, Anmig, Anmi e Ass Polizia di Stato chiedono che vengano tolti: "É un sacrario in memoria dei nostri giovani caduti per la libertà". Fabbri: "Non vogliamo offendere, ma il luogo spesso usato per i bivacchi"

San Valentino celebrato alla torre dei caduti a Ferrara

San Valentino celebrato alla torre dei caduti a Ferrara

Cuori che dividono invece di unire. C’è chi, come l’amministrazione comunale, li percepisce come simboli dell’amore universale e quindi adatti per la settimana dedicata a San Valentino. E chi, invece, li vive come ‘offensivi’ della memoria dei caduti di tutte le guerre. Al centro della polemica c’è lei, la Torre della Vittoria: il sacrario che testimonia il sacrificio di moltissime giovani vite per la libertà. Sulla facciata principale della imponente torre, all’angolo tra via Cortevecchia e piazza Trento e Trieste, sno stati apposti 24 cuori che al calar del sole si illuminano di rosso fuoco e bianco.

Appena fuori l’ingresso della torre, sulla sinistra entrando, una grande panchina circondata da due cuori abbracciati. Uno scenario che alle associazioni che da decenni custodiscono per prime la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà, non sta bene. A tal punto che ieri hanno chiesto che quei cuori vengano rimossi dal "sacrario dedicato ai caduti di tutte le guerre", scrivono in una nota a firma Anmig, Anpi, Anmi e Ass Polizia di Stato. E si rivolgono alle autorità competenti per chiedere di "togliere immediatamente tali simboli, in quanto incompatibili e pertanto offensivi per il valore storico e patriottico del monumento".

"Si tratta di un monumento storico e non può essere utilizzato per altri scopi se non il ricordo di chi ha perso la vita per la patria – aggiunge Giorgio Pancaldi, da quarant’anni presidente della sede ferrarese dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra – Non si può. In quella torre c’è il ricordo del sacrificio dei nostri giovani, sulla parete sinistra all’interno, le foto di chi è morto per darci la libertà e al centro la donna alata, che ricorda la vittoria del Piave. Non è possibile utilizzare il sacrario per altri scopi". Pancaldi il 22 aprile del 1945 quando Ferrara fu liberata c’era. "Io ho vissuto tutto direttamente – conclude – Non possiamo utilizzare quel monumento per altro che non sia onorare i nostri caduti". Sulla stessa linea il presidente dell’Anpi, Roberto Cassoli: "Si tratta di un sacrario, un monumento storico e non può e non deve essere utilizzato per altri scopi se non quello di non dimenticare il sacrificio dei nostri giovani, nelle ricorrenze canoniche".

Dall’altra parte, dicevamo, l’amministrazione comunale che ha scelto quel luogo per dare più luce alla città, nella settimana dedicata all’amore. Lo spiega il sindaco Alan Frabbri. "Anche San Valentino è una ricorrenza ormai entrata nel calendario delle festività e ci sembrava importante che il simbolo dell’amore per eccellenza, il cuore appunto, potesse rendere più luminoso e ancora più vissuto il centro cittadino – sottolinea in risposta alle polemiche che si sono sollevate – Non era nostra intenzione offendere nessuno. Sempre più Torre della Vittoria è sede di bivacco e di stazionamento, più che luogo di commemorazione. L’installazione delle decorazioni sull’edificio, avvalorata dal parere favorevole mediante autorizzazione da parte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, vuole anche riportare l’attenzione su un luogo importante della storia di Ferrara, che va difeso e tutelato. I cuori celebrano l’amore universale, in contrasto all’odio e alle belligeranze. Siamo disponibili in futuro per confronti costruttivi".

Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere comunale Pd, Davide Nanni: "L’installazione ha destato stupore e sollevato malumori tra diversi nostri cittadini. Sul monumento - spiega – lungi dall’esprimere un giudizio estetico sull’installazione, che pare non sia stata condivisa con le associazioni reducistiche e d’arma, condividiamo la perplessità sulla loro collocazione in un luogo simbolo per la storia cittadina, così caro a tante famiglie ferraresi che hanno subito lutti durante le guerre del secolo scorso. Per tale motivo abbiamo presentato in data odierna (ieri, ndr) formale richiesta di accesso agli atti con l’obiettivo di capire se almeno la Soprintendenza era al corrente della decisione del sindaco Fabbri di collocare le luminarie sulla Torre della Vittoria".