MATTEO RADOGNA;
Cronaca

In ’missione’ a Kiev "Salviamo l’arte dai bombardamenti grazie ai modelli 3D"

I tecnici della ferrarese Tryeco stanno effettuando i rilievi di due chiese "La richiesta del Governo per avere una memoria di come sono oggi. Sarà possibile eseguire il restauro anche dopo un danneggiamento".

In ’missione’ a Kiev  "Salviamo l’arte  dai bombardamenti  grazie ai modelli 3D"

In ’missione’ a Kiev "Salviamo l’arte dai bombardamenti grazie ai modelli 3D"

di Matteo Radogna

In Ucraina anche l’arte è in guerra. Sotto le bombe, oltre alla vittime, stanno cadendo, università, chiese e musei. Come in tutti i conflitti, a perdere è anche l’arte che appartiene a tutti e una volta distrutta è per sempre. È proprio in sua difesa che in questi giorni si sta svolgendo una missione da parte di un’azienda Ferrarese, la Tryeco, che ha un compito importantissimo. L’impresa, l’altro ieri, ha inviato uno dei suoi fondatori a Kiev, l’architetto Matteo Fabbri, 48 anni, originario di Argenta e residente a Ferrara, con l’incarico di effettuare dei rilievi laser scanner 3D allo scopo di creare un modello navigabile e misurabile di due edifici patrimonio Unesco: la chiesa di Tutti i Santi, sopra la Porta Economica, del XVII secolo e la chiesa del Salvatore in Berestovo dell’XI secolo. "Nessuno dei due edifici storici è stato colpito dalla bombe – spiega Fabbri – e non sarà facile fare i rilievi perché non abbiamo avuto il permesso di usare il drone"

E allora perché questa ‘radiografia’?

"Nel caso i bombardamenti danneggino le chiese. Per restaurare serviranno planimetrie, modelli 3D, una memoria storica di come sono oggi".

Quale tecnica usate?

"Lo scanner laser genera una nuvola di punti durante il rilievo e con una certa precisione riesco a ottenere le dimensioni interne ed esterne. Alla fine saremo in grado di realizzare un modellino in 3D. Le applicazioni sono innumerevoli".

Si spieghi...

"Possono, ad esempio, essere ricostruiti piccoli elementi in 3D per sostituire quelli danneggiati".

Non ha paura dei bombardamenti?

"Cercheremo di fare il prima possibile per tornare a casa. Intanto, abbiamo scaricato un’app che ci avverte in caso di pericolo. Qui c’è il coprifuoco e, nel caso vengano avvistati gli aerei russi, suona l’allarme. La zona dei rilievi, per ora, sembra tranquilla".

Da quanto tempo preparavate questa missione?

"Nel maggio 2022 ci sono stati i primi contatti. Mi conoscevano e mi hanno chiesto per la prima volta di fare i rilievi. Poi grazie al contributo del ministero e di tante realtà (come il Comune di Masi Torello) siamo riusciti a partire. L’ambasciata ci ha aiutato a ottenere in fretta i permessi".

Qual è la situazione in Ucraina?

"Dopo il confine con la Polonia abbiamo trovato tanti punti di controllo con i militari. Poi ho visto molti edifici bombardati".

Perché lo fa?

"Amo quello che faccio. Dopo l’Università a Ferrara ho subito iniziato con questo lavoro. Quello che sto facendo è un primo passo per aiutare l’Ucraina a salvaguardare il proprio patrimonio culturale martoriato dai bombardamenti e una bella opportunità per una impresa italiana di lavorare in un Paese che ha bisogno di professionalità in vari campi per ripartire".

Il 3D è il futuro?

"Sì, credo che in un Paese come l’Italia dovrebbe essere quasi obbligatorio per avere una radiografia della nostra storia. Si sente spesso parlare di stampa e modelli 3D come di una misteriosa tecnologia che promette di creare oggetti dal nulla. In parte questo è vero. Le nuove tecnologie consentono interventi su restauri di manufatti e parti di essi andati perduti. E sa come si definisce tutto questo?".

Come?

"Digital Manufacturing, ossia le tecnologie digitali che consentono di realizzare prodotti a partire da modelli elaborati al computer, attraverso l’utilizzo di macchinari che permettono di produrre elementi difficilmente fabbricabili con tecnologie tradizionali".