"Io, che mi sento un cantautore. Con lo sguardo al post-punk"

Filippo Giglio, nome d’arte. Ibisco, si esibisce questa sera . al Ferrara Sotto le Stelle. "Lucio Dalla, un faro".

"Io, che mi sento un cantautore. Con lo sguardo al post-punk"

"Io, che mi sento un cantautore. Con lo sguardo al post-punk"

Filippo Giglio. Nome d’arte, Ibisco. Si esibisce questa sera al Ferrara Sotto le Stelle, aprendo il concerto di Dente. Ibisco, questa non è la prima volta sul palco di Ferrara Sotto le Stelle. "Sono già stato qui nel 2022, prima de La Rappresentante di Lista. Mi sono trovato molto bene. Penso sia il primo festival in cui ci trattano in modo professionistico. Vengo dal calcio (ho fatto le giovanili nel Bologna), dove la distinzione dilettanti-professionisti è molto presente".

Per chi non la conosce, che genere musicale si sente di poter rappresentare?

"Mi sento un cantautore, uno che davanti a tutto mette il testo e la forma canzone. I riferimenti musicali, però, vanno fuori dall’Italia. Guardo a sonorità post-punk, cibernetiche… una commistione tra rock, elettronica e cantautorato italiano. Una terra di mezzo".

Lei è nato a Bologna nel 1995. La terra dei cantautori

"Sono molto affezionato a Lucio Dalla, un faro. Ha fatto cose inarrivabili e attuali, anche a livello musicale. Bologna ispira molto: è una città a misura d’uomo, il lato umano è più tangibile, rispetto alle altri grandi città. C’è una dimensione e una coerenza architettonica che ti fa sentire molto in confidenza con la città".

Flora Erotica è il suo ultimo singolo. Già dal titolo mette insieme due ambiti diversi. Cosa c’entra l’eros con la flora?

"Flora Erotica, titolo che è quasi un ossimoro, scherza su di me. È il primo pezzo ironico e autoironico che faccio. Sono Ibisco, come nome d’arte, ma Giglio come cognome: nella flora ci sguazzo, come diciamo a Bologna. È un testo che parla di un sottobosco, di una flora antropologica, in cui l’eros gioca una componente dominante, nel bene e nel male. Con Flora Erotica, volevo esorcizzare la sensazione di dover apparire ed essere vittima della vita altrui che appare, innescando confronti e relazioni, meccanismi che spesso portano l’eros ad essere strattonato".

Che obiettivo si pone con la sua musica?

"Un obiettivo che credo sia sano. Voglio astrarmi dalla sovrastimolazione che la società oggi dà, senza disperdere il messaggio in tante scelte di vita che sembrano tentativi e concentrando l’energia in poche cose. In questa modalità si può recuperare la potenza e la trasversalità del messaggio".

Francesco Franchella