FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

"Io, ragazza trans. Una sfida alla società"

Questa sera all’Abbado torna ’La madre di Eva’, della regista Stefania Rocca. Il percorso di Elisa tra identità, diritti e realizzazione personale

Alcune scene dello spettacolo di Stefania Rocca, attrice di fama nazionale che interpreta la madre della protagonista

Alcune scene dello spettacolo di Stefania Rocca, attrice di fama nazionale che interpreta la madre della protagonista

‘La Madre di Eva’, percorso tra due generazioni per riconoscere la diversità come un valore. In scena al teatro ‘Abbado’, dopo la prima ieri sera, in replica questa sera alle 20,30 e domani alle 16. Il debutto per la pluripremiata attrice Stefania Rocca.

Lo spettacolo tratta il tema della trasformazione di genere, ecco la testimonianza e il percorso di Elisa, ragazza trans, tra identità autentica, diritti e realizzazione personale. Elisa Milan, 34 anni di Rovigo e formatrice del centro anti-discriminazione Cad di Ferrara, è una scienziata ed ex-ricercatrice universitaria, con un dottorato in fisica delle particelle. Ha vissuto all’estero e ha girato il mondo. E’ attivista per i diritti Lgbtqia+, vicepresidente di Arcigay Rovigo, consigliera di Arcigay nazionale. Elisa è una ragazza trans, "solo una delle tante cose che sono" aggiunge: "Lo puntualizzo perché essere trans non è l’unica cosa che mi contraddistingue. Se non fossimo qui per questo, non sarebbe una cosa degna di speciale menzione, se non come messaggio politico".

Come ha fatto a riconoscere che il percorso di affermazione di genere era ciò di cui avevi bisogno?

"Capire la propria identità è un percorso, lo percorriamo senza accorgerci fino a quando capiamo che qualcosa è rimasto indietro. Mi sono sempre sentita una persona peculiare, in difficoltà nel soddisfare i ruoli di genere imposti dalla società che mi circondava fin da piccola. Non ho mai avuto la capacità o la maturità di chiedermi cosa queste esperienze volessero dirmi. Poi, avvicinandomi ai 30 anni e con i lockdown imposti dal covid, ho attraversato un periodo più introspettivo. Da lì ho compreso di aver bisogno di capirmi di più: le mie difficoltà erano legate al fatto che non mi sentivo a mio agio col genere con cui mi presentavo, quello maschile"

Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato, sia a livello personale che sociale?

"Lancio una provocazione: il fatto stesso di essere una persona trans rappresenta una sfida alla società, che ci assegna un ruolo di genere. La persona trans rompe questa visione, rifiuta il ruolo assegnato e vi si pone in contrapposizione. Le sfide personali più intense che ho attraversato e sto attraversando sono legate all’accesso al trattamento ormonale sostitutivo, per cui mi ci è voluto quasi un anno e mezzo, e all’iter legale per la rettifica di genere e nome nei documenti, che sto ancora attendendo. In Italia, entrambi questi percorsi sono lunghi e complicati, richiedono relazioni psicoterapeutiche e psichiatriche necessarie, sia per poter accedere all’endocrinologo sia per presentarsi in tribunale, perché un giudice valuti una semplice richiesta di cambio documenti. Tutto ciò è snervante, ti fa sentire impotente"

Come hanno reagito le persone a lei più care quando hai condiviso con loro la tua identità di genere?

"Nella maggior parte dei casi, amici e colleghi mi hanno mostrato subito supporto. Per quanto riguardo la famiglia, il discorso è più complesso. Il primo coming out l’ho fatto in videochiamata perché vivevo ancora all’estero, prima con i miei fratelli e poi con i miei genitori. Le cose sono diventate difficili con il rientro in Italia. Era la prima volta che mi presentavo di persona in famiglia dopo il coming out e ho dovuto affrontare una situazione complicata, frutto di una grossa difficoltà da parte dei miei parenti nel fare i conti con la mia identità e nel rispettarla. L’accoglienza che ho ricevuto, sebbene benintenzionata, non è stata per niente piacevole e ci sono stati mesi di forte tensione. Ora la situazione è cambiata, le tensioni si sono allentate e mi sento sia rispettata che nuovamente apprezzata".