REDAZIONE FERRARA

La famiglia Rinaldi va in pensione, chiude il distributore di metano

Il titolare lo rilevò negli anni ’60 "Marchio di bottega storica".

Il titolare lo rilevò negli anni ’60 "Marchio di bottega storica".

Il titolare lo rilevò negli anni ’60 "Marchio di bottega storica".

Il metano ci dà una mano, ma purtroppo i titolari vanno in pensione. All’inizio del Novecento Consandolo era uno dei maggiori centri italiani per l’estrazione del metano. Erano circa settanta i pozzi che furono scoperti verso la fine degli anni ’30, così tanti che la centrale diventò un bersaglio di guerra e il 18 marzo del 1945 venne bombardata. I pozzi poi si esaurirono verso la metà del secolo; la centrale allora venne collegata ai metanodotti Snam, e il titolare Rinaldi negli anni ’60 rilevò il rinnovato distributore del metano.

Quello che Maurizio Rinaldi e la sua famiglia hanno gestito è quindi un vero e proprio impianto storico, che ha vissuto tutte le fasi del ciclo di vita del metano: la miniera, la ricerca, la distribuzione. Dagli anni ’90 venne anche realizzata un’officina per l’installazione degli impianti. "Abbiamo consegnato a Maurizio Rinaldi e alla sua famiglia – afferma il sindaco di Argenta, Andrea Baldini - il marchio di bottega storica, a ricordare questa storia e questo lungo impegno a portare avanti una realtà che ha seguito e accompagnato dei cambiamenti che non sono stati solo di Consandolo, ma del paese. Da oggi l’attività cambia gestione. A nome di tutta la comunità argentana, voglio ringraziare Maurizio Rinaldi e la sua famiglia per il lavoro di tutti questi anni, e augurare alla nuova gestione una storia altrettanto lunga e importante".

Ai saluti si aggiunge Luisa Cesari, ex direttore dell’Ufficio tecnico dei lavori pubblici dell’Unione Valli e Delizie, soprattutto consandolese doc: "I Rinaldi sono un pezzo importante della storia di Consandolo. Un sentito saluto a Maurizio, la cui gentilezza ho avuto modo di apprezzare".

f. v.