All’Agrilocanda Val Campotto si piazzano sacchetti di sabbia davanti alle porte e si salva il salvabile, animali inclusi. I quattro ospiti hanno lasciato le stanze di buon’ora, appena si è saputo della rottura dell’Idice poche centinaia di metri più avanti, verso Campotto. A metà mattina, a dividere l’agriturismo dall’enorme massa d’acqua che sta allagando le campagne c’è solo la lingua d’asfalto di via Margotti. "Siamo protetti da un argine che tiene fino a un metro e venti – spiega Alessandro Biavati, uno dei soci della struttura –. Il timore è che l’acqua ci raggiunga, quindi ci stiamo proteggendo. I nostri ospiti sono già partiti. Due dovevano andare via oggi (ieri, ndr) e altri due sono lavoratori. Hanno preso le loro cose e hanno lasciato la locanda". Nel frattempo, mentre il cielo di piombo concede una tregua dalla pioggia, l’acqua continua a riempire i campi e le aree di espansione con una marcia inesorabile. E non sembra destinata a fermarsi, almeno fino a quando il fiume non si sgonfierà. Come spiegato dal sindaco di Argenta Andrea Baldini, infatti, la rotta è in un punto difficile da raggiungere e le riparazioni non potranno partire finché i livelli non si abbasseranno.
Ancora sott’acqua. Dopo una notte con il fiato sospeso e un’alba che faceva ben sperare, la doccia gelata è arrivata ieri di prima mattina. Alle notizie allarmanti rimbalzate dalla sera precedente dal vicino territorio bolognese, gli argentani hanno dovuto aggiungere quella che non avrebbero mai voluto sentire. "L’Idice ha rotto l’argine subito dopo la Chiavica Cardinala" spiega il sindaco via Facebook, felpa verde e occhi che di sonno ne hanno visto ben poco. Dietro di lui, la voragine e l’acqua che invade le terre. Il torrente divora rapidamente le campagne che lo dividono dal Reno, anch’esso a livelli importanti. Nell’arco di poche ore l’inondazione raggiunge l’Ecomuseo e sommerge la via Cardinala, chiusa dalla rotonda e impercorribile. Le persone che abitano in zona (una quindicina) vengono fatte rapidamente evacuare. Protezione civile e forze dell’ordine rimangono a sorvegliare la zona, monitorando il crescere inesorabile dell’acqua. Pochi chilometri più in là, lungo il corso di un Idice che lambisce la cima dell’argine, le ruspe sono al lavoro sotto il ponte di Sant’Antonio di Medicina (Bologna). I bracci meccanici rimuovono quintali di legna e tronchi che rallentano il flusso. Una corsa contro il tempo per evitare altre tracimazioni in un territorio già martoriato.
Una giornata durissima si conclude e un’altra altrettanto complessa è in arrivo. L’Idice continua a scaricare nelle campagne, ma al momento gli abitanti sono in salvo e non sembrano esserci rischi per i paesi. Le scuole saranno regolarmente aperte, ma il servizio scuolabus sarà sospeso. Per oggi non sono previsti fenomeni meteo significativi, ma sono attese la propagazione della piena del Reno e il transito della piena di Po. L’allerta sarà rossa per la pianura tra Ferrara e Bologna e arancione per il resto del territorio.