"Lo sport, un ancora contro lo strapotere di Social e web"

Lo sport come terza agenzia educativa, fondamentale per la salute e lo sviluppo dei giovani, promuove valori e inclusione sociale. È necessario un impegno sinergico tra scuola, associazioni e istituzioni per garantire un futuro più giusto e inclusivo.

"E’ stato definito la “terza agenzia educativa” dopo la famiglia e la scuola. Di certo lo sport non svolge soltanto un ruolo fondamentale per la salute, il benessere e lo sviluppo psicofisico del bambino prima e del giovane poi, ma riveste un valore sociale straordinario poichè mette al centro la persona, in un progetto di inclusione volto a promuovere valori e favorire esperienze essenziali a rendere più resilienti nell’affrontare le prove della vita. Mai come in questo momento di impoverimento dei rapporti interpersonali per l’abuso del web e per l’uso improprio dei social, la pratica sportiva, nell’accezione più ampia, diventa un ancoraggio importante per tentare di bloccare una pericolosa deriva dai risvolti imprevedibili. Un veicolo potente che nasce all’interno della scuola con l’apporto imprescindibile del lavoro degli insegnanti, cui spetta un compito di primaria importanza nel processo di avvicinamento a quel mondo, mediante un costante impegno educativo e formativo, e parallelamente si intensifica attraverso l’attività di associazioni e società che, nel mettere a disposizione staff tecnici preparati e competenti, sappiano accogliere, coinvolgere e appassionare, fornendo in tal modo una alternativa costruttiva nell’uso del tempo libero. Nel facilitare l’interazione con chi condivide le stesse passioni, queste organizzazioni si assumono il non facile compito di mettere ciascuno alla prova, dando degli obiettivi comuni e insegnando che solo attraverso la perseveranza e l’umiltà, la lealtà e il rispetto, nonchè la capacità di confrontarsi non solo con la gioia della vittoria ma anche, e sopratutto, con la cocente delusione della sconfitta, potrà maturare quella vivificante autostima che aiuta a ‘crescere’. Ma tutto questo non può e non deve essere a vantaggio di pochi, poichè la sport ha anche un’alta valenza sociale, che viene in soccorso al diffuso rischio di esclusione che purtroppo colpisce maggiormente i minori. Ecco che diventa di vitale importanza il ruolo delle istituzioni, in particolare quelle che operano sul territorio, a partire dal Comune. Accanto ad una offerta impiantistica che coniughi quantità e qualità, diventa ineludibile un rapporto sinergico delle stesse con la scuola e il mondo dell’associazionismo. Una politica che sappia investire nel sostegno alle attività sportive, con la prerogativa di massimizzarne l’espansione in funzione sociale è una politica che guarda al futuro dei nostri giovani all’interno di una società più giusta ed inclusiva".

Fiorenza Bignozzi