Mercatone Uno, il venditore Fabio Maietti. "Ero il più bravo, ho perso tutto"

A Ferrara sono rimasti senza lavoro 92 dipendenti. La storia di uno di loro, incoronato come il migliore d'Italia

I dipendenti del Mercatone Uno di Ferrara, Maietti è il primo a sinistra

I dipendenti del Mercatone Uno di Ferrara, Maietti è il primo a sinistra

Ferrara, 5 giugno 2019 – «I clienti mi cercano ancora oggi, spero di tornare presto a lavorare con loro». Per Mercatone Uno Fabio Maietti era il venditore più bravo non solo di Ferrara, ma di tutta Italia. Eppure anche lui è caduto nel vortice fallimentare di Shernon. Lavoratore da tanti anni nel negozio del capoluogo, Fabio Maietti, racconta la sua storia fatta di successi, sfide personali, tante vendite e ora l’amaro in bocca, anche se in lui non viene meno la speranza.

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Com’è iniziato il suo percorso lavorativo con Mercatone Uno? «Lavoro per Mercatone Uno da quattordici anni. Una bella parte di vita, visto che a luglio compio cinquant’anni. Quasi uno stravolgimento, perché prima facevo tutt’altro».

Che cosa? «Lavoravo per l’azienda agricola di famiglia, che poi ho dovuto lasciare. Un amico era già in Mercatone Uno, mi disse che cercavano. Io avevo bisogno di guadagnare, era una bella opportunità. In poco tempo si è aperta la possibilità di lavorare a contatto con il pubblico, non l’avevo mai fatto prima, ma venditori si nasce».

E lei ci nacque. «Sono entrato subito con una formula contrattuale che considerava anche le vendite portate a termine. Ho sviluppato capacità nuove, mai sperimentate prima, ma in cui riuscivo bene, anzi meglio. Sentivo che mi stavo esprimendo al massimo delle mie potenzialità».

E poi cos’è successo? «Quattro anni fa, sull’orlo del primo fallimento di Mercatone, il mio tipo di contratto era diventato illegale: dovevo mollare il lavoro o entrare come dipendente, con un fisso mensile e una percentuale ottenuta dalle vendite. Fu spettacolare».

Come andarono le sue le vendite per Mercatone Uno? «Il primo anno, solo con le mie capacità di venditore, ho fatto incassare all’azienda un milione e 400mila euro di fatturato. Per quattro anni sono stato il migliore venditore d’Italia, di Ferrara da sempre».

Come vede la situazione per la realtà in cui tanto si è speso? «Io ci credo, come ci ho sempre creduto nella mia azienda. Anche se di proposte da altre realtà ne ho avute, tuttalpiù in questi ultimi anni. Ormai tutti sanno come lavoro, in tanti mi hanno cercato, ma io ho sempre scelto Mercatone Uno. Come tanti altri lavoratori, per me è sempre stato molto più che un lavoro».

Perché? «Mercatone Uno mi ha dato da vivere, mi ha offerto soddisfazioni personali grandissime. In questi giorni mi chiamano i clienti e si scusano per disturbarmi con una chiamata: dicono che non ci possono credere, chiedono come stiamo».

Cosa ne pensa del futuro di Mercatone Uno? «Penso che la sua assenza dal mercato creerebbe un vuoto, perché noi abbiamo una nostra identità e una clientela affezionata. Il mio lavoro mi piace, come so che piace anche agli altri miei colleghi, spero che qualcuno questo lo capisca e voglia investire su Mercatone Uno, per salvarlo».