FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Monete a terra come esca per i furti, in manette i ladri del parcheggio

Si avvicinano a una donna e fingono che le siano caduti dei soldi, distraendola e rubandole la borsa. La polizia li ha seguiti fino al Famila di via Bologna. In tribunale le scuse e il risarcimento alla malcapitata.

Quegli spiccioli a terra lanciati dagli stessi malviventi: un’esca per distrarre e derubare la vittima designata

Quegli spiccioli a terra lanciati dagli stessi malviventi: un’esca per distrarre e derubare la vittima designata

Ferrara, 1 marzo 2025 – "Signora, le sono cadute delle monete". Un’apparente gesto di cortesia dietro al quale, in realtà, si nascondevano intenzioni molto meno nobili. Quegli spiccioli a terra erano infatti stati lanciati dagli stessi malviventi ed erano un’esca per distrarre e derubare la vittima designata. Stavolta, però, il piano non è andato a buon fine. Sulle tracce dei due ladri si erano infatti già messi gli agenti della squadra mobile, che li hanno colti in flagranza e arrestati per furto e resistenza.

Modus operandi del furto

Un passo indietro. Il tutto è accaduto giovedì nel parcheggio del Famila di via Bologna. I due uomini, un quarantenne e un sessantenne provenienti da fuori provincia, avevano raggiunto lo spiazzo in auto e si erano messi alla ricerca di una vittima. Hanno ben presto individuato una donna appena uscita con la spesa e l’hanno seguita fino all’auto. Nell’istante in cui la cliente del supermercato ha iniziato a caricare i sacchetti, hanno teso la loro trappola.

Uno di loro è rimasto in macchina, mentre il complice si è avvicinato e ha lanciato a terra una manciata di monetine. Poi ha finto di segnalare l’accaduto alla signora. Quest’ultima si è distratta per una frazione di secondo, giusto il tempo necessario al ladro per impossessarsi della borsetta che la vittima aveva momentaneamente posato sul sedile. In un lampo ha poi raggiunto il complice, che lo attendeva al volante con il motore acceso. Ad aspettare nello spiazzo c’erano però anche gli agenti della polizia di Stato che sono saltati fuori e li hanno bloccati. Per entrambi sono scattate le manette.

Conseguenze e decisioni del tribunale

I due sono rimasti nelle camere di sicurezza della questura fino alla mattinata di ieri, quando sono comparsi davanti al giudice Marco Peraro per l’udienza di convalida e la direttissima. Il tribunale ha convalidato l’arresto eseguito dalla Mobile e poi ha disposto il non luogo a procedere in quanto, nel frattempo, i due arrestati avevano provveduto a risarcire di 500 euro la vittima e porgerle le loro scuse. A fronte di ciò, la donna ha deciso di rimettere la querela.

Il furto messo a segno al Famila è l’ultimo di una serie, commessi di recente in città con modalità simili. Sono quindi in corso accertamenti finalizzati a capire se la mano possa essere la stessa anche in altri casi (anche se al momento siamo ancora nel campo delle ipotesi). Per l’operazione dell’altro giorno è stato decisivo il sistema elettronico di controllo targhe. Gli investigatori della Mobile erano infatti sulle tracce dei due soggetti in quanto erano a bordo di una macchina ritenuta sospetta. L’indicazione è stata dunque azzeccata e ha permesso di coglierli con le mani nel sacco.