MARIO BOVENZI
Cronaca

Musica in spiaggia, battaglia aperta: "Danno enorme per 25 stabilimenti"

Appello al consiglio di Stato per chiedere lo stop alle 24, il Malua: "Migliaia di euro investiti, rischio tracollo"

Musica in spiaggia, battaglia aperta: "Danno enorme per 25 stabilimenti"

Musica fino alle due di notte negli stabilimenti balnerari, la battaglia non è finita. Dopo la prima bocciatura del Tar ai ricorsi del Barracuda e di una residente contro il Comune e il Malua per chiedere lo stop agli eventi fino a tarda notte, la palla passa adesso al consiglio di Stato. E’ stata la residente, che abita ai lidi, a rivolgersi all’organo giudicante. L’obiettivo, fermare gli eventi alle 24 negli stabilimenti. Nei prossimi giorni ci sarà già l’udienza.

Una data che preoccupa il Malua ed altri 25 stabilimenti balneari ed attività che hanno già programmato tutto il calendario di iniziative di questa stagione, con un investimento di centinaia di migliaia di euro. A parlare è Karina Mejias Basulto, titolare dello stabilimento balneare Malua. "Solo noi – dice – diamo lavoro ad un centinaio di persone, famiglie che grazie a noi guadagnano uno stipendio. Anche le altre attività hanno in media tra i 20 ed i 30 dipendenti. Tutto questo mondo rischia di bloccarsi se il consiglio di Stato accoglie l’opposizione presentata dalla ricorrente. Siamo preoccupati, molto preoccupati. Noi, lo dico senza mezzi termini, rischiamo il tracollo". La titolare dello stabilimento balneare Malua fa un po’ di conti. "Solo noi, per i concerti e le serate già in calendario, abbiamo investito decine di migliaia di euro. Basta fare un rapido calcolo per capire la mole di denaro che è stata messa nel piatto dagli stabilimenti per questa stagione. E ora tutto questo rischia di fermarsi, una doccia fredda". Non si tratta solo di soldi già stanziati, già investiti. "A risentirne sarebbe tutta l’immagine dei sette lidi – aggiunge –, nella riviera Romagnola non si contano le manifestazioni che vengono proposte la notte, qui diventerebbe un mortorio. Verrebbe tagliato fuori tutto lo spicchio di mercato rappresentato dai giovani. E non solo".

Karina Mejias Basulto ci tiene poi a precisare un aspetto non da poco. "Noi ci siamo mossi – sottolinea con decisione – nel pieno della legalità, del diritto. In base al regolamento del Comune di Comacchio che aveva già concesso le deroghe fino alle due di notte, come del resto fanno tanti altri comuni che si muovono seguendo le indicazioni che arrivano dalla Regione. Tutto alla luce del sole. E adesso? I danni sarebbero ingentissimi, andiamo incontro ad una situazione per noi catastrofica. Ripeto, la preoccupazione è molto alta".