Nuove prassi e aree piccole urgenze "Alleggerire il pronto soccorso"

Il piano delle aziende sanitarie per abbattere i tempi d’attesa e potenziare il servizio in tutto il territorio. Una rete fatta da ambulatori a bassa complessità e Case della salute: "Due manager gestiranno i flussi"

Nuove prassi e aree piccole urgenze  "Alleggerire il pronto soccorso"

Nuove prassi e aree piccole urgenze "Alleggerire il pronto soccorso"

di Ruggero Veronese

Per abbattere i tempi di attesa del pronto soccorso occorre potenziare la sanità in tutta la provincia ferrarese, fornendo nuove soluzioni agli operatori della medicina di urgenza. Potremmo sintetizzare così la corposa lista di progetti presentati ieri mattina dalla direttrice dell’Ausl e commissario straordinario dell’azienda ospedaliera Monica Calamai. Che nel lungo percorso verso l’unificazione delle aziende sanitarie ferraresi non poteva che scontrarsi con il problema degli accessi al pronto soccorso, spesso percepito come una delle principali criticità della sanità estense. "Una complessità – afferma Calamai – di cui mi sono resa conto appena arrivata a Ferrara due anni e mezzo fa, e che ha avuto ancora più peso dopo la pandemia". Le difficoltà post-Covid sono del resto diffuse e ben note a livello nazionale, e secondo Calamai dipendono "dall’elevato turnover e tasso di abbandono da parte del personale", ormai decisamente provato dagli anni della pandemia soprattutto nei reparti in costante contatto con gli utenti. Altri problemi sono però più radicati, in particolare i numerosi accessi al pronto soccorso per problemi di lieve entità, che oltre ad andare incontro a lunghe attese finiscono per sovraccaricare l’intero sistema. Ed è su questi aspetti che si concentra la delibera del 9 dicembre che mette nero su bianco il piano che coinvolgerà gli ospedali di Cona, Cento, Argenta e del Delta, oltre che altri presidi come le case della salute di Ferrara, Bondeno e Comacchio. "Non si affronta il tema a livello di singola struttura – spiega Calamai –, ma come una rete di presidi molto diversi che insieme affrontano l’emergenza".

Uno degli obiettivi è sgravare i punti di pronto soccorso dai casi di minor gravità, che secondo la direttrice Ausl "potranno essere gestiti dalla rete territoriale". Secondo i dati presentati da Calamai infatti i ‘codici verdi’ rappresentano la metà (50,1%) degli accessi totali nei punti di pronto soccorso ferraresi, a cui si aggiunge un 4,6% di ‘codici bianchi’. Il nuovo progetto punta a creare nuove procedure per questi casi, come la possibilità di rivolgersi agli ambulatori a bassa complessità nelle case della salute per visite di controllo o piccole medicazioni, o il nuovo ‘see and treat’ che prevede un’area per le piccole urgenze di fianco al pronto soccorso, attivata nei giorni scorsi a Cento e al Delta e che verrà introdotta anche a Cona. "Per affrontare le cronicità dobbiamo avere servizi diffusi e questi progetti che ci accompagneranno per tutto il 2023", spiega Calamai, che proprio per organizzare quella "rete territoriale" di strutture che dovranno supportarsi a vicenda ha introdotto due nuove figure: flow manager e bed manager (Marika Colombi e Moira Berti), che si occuperanno di coordinare flussi di pazienti e posti letto, con la possibilità di reindirizzare gli utenti verso le altre strutture per evitare situazioni di sovraccarico.

Una serie di interventi indispensabile secondo Calamai per risolvere, almeno in parte, i problemi del pronto soccorso, anche se "servirebbe un grosso lavoro di educazione sui cittadini, che forse in questi anni si sono abituati a venire a Cona quasi per ogni problema". E in attesa che gli investimenti sul fronte della sanità riescano a risolvere il problema della carenza di personale per la medicina di urgenza "ci deve essere un recupero di questa figura perché oggi vediamo un problema nel numero di adesioni".