Ferrara, 8 giugno 2017 - Lara Mazzoni è tornata a casa. Ieri mattina il giudice ha accordato alla 45enne accusata dell’omicidio del compagno – il 39enne Mirko Barioni – gli arresti domiciliari ristretti. Lara Mazzoni torna ad Ambrogio di Copparo dopo cinque giorni dalla notte di sangue, sfociata nell’omicidio del compagno. Arresti domiciliari ristretti, nel senso che potrà vedere solo il suo avvocato Fabio Anselmo.
Il telefono potrà essere utilizzato solo per comunicare con le due figlie, una di 3 e l’altra di 15 anni. Il giudice, secondo Anselmo, avrebbe riconosciuto le condizioni di Lara. Avrebbe agito perché esasperata: «lui era ubriaco, mi aveva insultata, minacciata». La donna è arrivata ieri mattina in tribunale a Ferrara dalla sezione femminile del carcere della Dozza (Bologna), dove era richiusa da sabato notte. Ad attenderla la mamma con zie e cugine. A parlare, per ora, solo la decisione del giudice per gli arresti domiciliari e il responso dell’autopsia. Sul cadavere i medici hanno riscontrato due tagli: uno sulla scapola e l’altro sulla base sub clavicolare. Quest’ultimo fendente, che ha reciso l’aorta, è stato quello letale.