REDAZIONE FERRARA

"Ora in porto il progetto di palazzo Koch"

Iniziato il trasloco e sgomberate scrivanie e mobili. L’ex Carife si prepara a ospitare Boldini e Balbo. Sgarbi: "Un grande investimento"

di Federico Di Bisceglie

"Il progetto di palazzo Koch è andato in porto. Ora i dipendenti dovranno sgomberare per far posto a quello che diventerà un bellissimo spazio espositivo". Il presidente di Ferrara Arte, Vittorio Sgarbi, torna sul progetto annunciato nel dicembre dello scorso anno e sul quale "abbiamo creduto da subito". Il trasloco è già a pieno regime. Tanto che, non più tardi di ieri pomeriggio, furgoni e maestranze trasportavano la mobilia bancaria verso altre mete. Tornando al progetto, l’unico punto di incertezza che ancora rimane da chiarire è legato alle tempistiche del cantiere. Ma anche su questo, comunque, il critico d’arte si dice abbastanza fiducioso. "Confido – spiega al Carlino – che entro il 2023 il palazzo verrà consegnato alla città nella sua nuova veste di spazio espositivo". Confermato, stando a quanto spiega Sgarbi, il finanziamento messo in campo dall’istituto bancario Bper. "Si tratta – spiega il critico – di un esborso cospicuo, pari a tredici milioni di euro, funzionale a cambiare completamente la morfologia interna della vecchia banca e adibirla a spazio espositivo". L’intenzione del presidente di Ferrara Arte è allestire palazzo Koch ospitando una parte della collezione Boldini, facendo dunque le veci di palazzo Massari in attesa della riapertura dopo i lavori che, stando al cronoprogramma dovrebbe avvenire nel 2024.

Al di là della collocazione di parte della collezione Boldini, il chiodo fisso di Sgarbi è sempre la mostra su Italo Balbo. Proposta che, fin da subito, ha diviso il dibattito cittadino. A occuparsi dell’allestimento e della curatela della mostra, con ogni probabilità, sarà il presidente del Vittoriale degli Italiani, Giordano Bruno Guerri. "Si tratterà di un’esposizione che ha l’ambizione di cogliere tutti gli aspetti di un personaggio molto complesso come fu Balbo – aveva detto al Carlino, Guerri – . Non si tratta dunque di una mostra sulle trasvolate, ma sull’intera figura di Balbo che rappresenta un certo tipo di italiano: un genio che fa. Lo scopo è quello di raccontare Balbo, non limitandolo solo alla fase del fascismo".

Un po’ di storia dell’edificio che un tempo ospitò la vecchia banca della città. L’edificio venne edificato tra il 1907 e il 1910 su progetto dell’ingegnere Luigi Barbantini, professionista locale, con la supervisione dell’architetto romano Gaetano Koch, il famoso progettista del palazzo della Banca d’Italia a Roma. In seguito a una moltitudine di collaborazioni con importanti ingegneri ed architetti del tempo, Palazzo Barbantini-Koch venne inaugurato nel giugno del 1910 da Vittorio Emanuele III in occasione della Grande Festa delle Bonifiche. Viene concepito, come detto, per essere sede della Cassa di Risparmio di Ferrara. Ora però la mobilia, le scrivanie e i computer sono stati trasferiti. Il palazzo è vuoto. In attesa di essere riempito d’arte.