REDAZIONE FERRARA

Pescatori di frodo, multe per sedicimila euro

I bracconieri finiscono nella rete, sequestrate anche alcune armi. Al termine dell’operazione i carabinieri denunciano tre persone

Tre persone denunciate, e diverse sanzioni e sequestri. È questo il bilancio dell’attività di contrasto al fenomeno del bracconaggio e al mancato rispetto delle regole previste per l’esercizio della caccia e della pesca sul territorio delle provincia ferrarese. Nelle ultime settimane è stata intensificata l’attività di vigilanza svolta dai reparti forestali dell’Arma dei Carabinieri operanti sul territorio, con il supporto della Sezione operativa per i reati in danno degli animali (S.O.A.R.D.A.) del Raggruppamento Cites di Roma, con i servizi che sono stati concentrati nelle fasce orarie tardo-serali e notturne.

L’obiettivo principale dell’attivita è stata senz’altro l’incresciosa pratica del bracconaggio, ma anche le molteplici manifestazioni di illecito nel settore, con la finalità di arginare, da una parte, quella che è una vera e propria attività criminale, dall’altra, un diffuso ‘malcostume’ nel mancato rispetto delle regole previste. L’operazione, di carattere periodico e straordinario, si inserisce all’interno di una organizzazione di servizi di portata nazionale, che annovera tra i punti attenzionati il territorio del Delta del Po, con le relative province di interesse (Ferrara, Ravenna, Rovigo). L’attività di contrasto, che nel Ferrarese ha interessato in particolare i Comuni di Comacchio, Argenta e Riva del Po, si è conclusa, per l’ambito specifico della caccia, con ltre persone denunciate all’Autorità giudiziaria, il sequestro penale di tre fucili con relative munizioni e di ventisei capi di selvaggina abbattuti, oltre alla comminazione di sette sanzioni amministrative per un importo complessivo superiore a 16mila euro. Con particolare riferimento alla pesca, invece, sono state sanzionate in via amministrativa sette persone per un importo complessivo di oltre 3mila euro, con il sequestro di circa 300 chilogrammi di prodotti ittici e dell’attrezzatura utilizzata per la loro pesca (canne e rastrelli).

La caccia e la pesca illegali rappresentano, senz’altro, peculiari criticità del territorio ferrarese, caratterizzato da una notevole presenza di aree protette, di zone umide e corsi d’acqua. Il contrasto alle cattive pratiche mira non solo ad assicurare la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, ma, altresì, a garantire adeguati livelli di sicurezza alimentare, evitando che sulle tavole possano arrivare prodotti privi dei controlli sanitari previsti. Dunque, attenzione al rispetto delle regole, all’ambiente e alla salute sono gli obiettivi dei controlli che, come detto, sono stati intensificati nelle ultime settimane.

Valerio Franzoni