Po a livelli minimi E’ la prima volta da inizio estate

Arretra anche il cuneo salino, temporali in arrivo. Il direttore di Coldiretti Visotti: "Il peggio è passato"

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Si è un po’ allentata la morsa della siccità. E non è solo una quotidiana speranza degli agricoltori ma sono proprio i numeri a dirlo. Per la prima volta dall’inizio di questa estate rovente, il livello del Grande Fiume torna a superare i valori minimi mensili storici che sono caratteristici di questo periodo. L’annuncio, almeno un po’ lieto, arriva dall’osservatorio dell’Autorità distrettuale di bacino ed è fresco di ieri. A Pontelagoscuro, questo raccontano le tacche imresse sui pilastri, il Po è arrivato ad una portata di 243 metri cubi al secondo, rispetto ad un minimo mensile 114. A dare un po’ di respiro, dice l’osservatorio, sono state le recenti piogge. Torna così la fiducia che deve fare comunque i conti con un sano realismo. In nessun tratto è stata raggiunta la quota ideale di 450 metri cubi al secondo. Le buone notizie, evidentemente come le cattive, non arrivano mai da sole. Anche il sale segna il passo. Le precipitazioni hanno infatti determinato un arretramento del cuneo salino, caratterizzato dall’intrusione delle acque salmastre nell’area del Delta, che cedono in media circa 10 chilometri di risalita (da 40 a 30). Un bel segnale che comunque non cancella gli appelli alla parsimonia nell’uso della risorsa idrica, in modo da sostenere le portate di magra. Una situazione tendente al rosa che già nei giorni scorsi avevano annunciato gli esperti, a partire dai vertici del consorzio di bonifica Ferrara. Fa un’analisi di questa estate difficile e dei danni all’agricoltura il direttore di Coldiretti Alessandro Visotti. "L’emergenza non è finita – precisa – ma ci siamo lasciati dietro le spalle il picco. Se il Po cresce ancora grazie alle piogge si possono determinare altri benefici per le colture. Non possiamo però – l’invito a non urlare vittoria troppo presto – abbassare ancora la guardia. L’acqua è preziosa". Da qui l’appello a mettersi attorno ad un tavolo per trovare le aree ideali dove realizzare gli invasi. "Abbiamo già aspettato troppo – sottolinea –, queste strutture vanno realizzate per evitare il prossimo anno di trovarci ancora qui a fare la conta dei danni della siccità. Bene il rispetto dell’ambiente ma sono sicuro che ci sono spazi dove queste opere possono sorgere senza creare un eccessivo impatto alla natura ed al territorio". Nuvole si addensano all’orizzonte. L’anticiclone africano, fino ad ora protagonista indiscusso dell’estate 2022, mostrerà i primi segnali di cedimento nei prossimi giorni", le previsioni del meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara. Al Nord sono previste manifestazioni temporalesche anche di forte intensità in successiva estensione anche sulla Pianura Padana, pur in modo sparso. La presenza di aria molto calda e umida potrà favorire fenomeni rapidi ma violenti, a carattere di nubifragio con grandine talora di grosse dimensioni e improvvise raffiche di vento.

Mario Bovenzi