MARIO BOVENZI
Cronaca

Portomaggiore: lotta al caporalato con Agribus e nuove iniziative contro lo sfruttamento

Iniziative a Portomaggiore per combattere il caporalato: Agribus e piattaforme di lavoro per contrastare lo sfruttamento.

Antonio Fiorentini, amministratore unico Ami (agenzia per la mobilità di Ferrara)

Antonio Fiorentini, amministratore unico Ami (agenzia per la mobilità di Ferrara)

Sull’unghia 5mila euro per far arrivare in Italia parenti dal Pakistan per lavorare; permessi di soggiorno che passano di mano in mano; coop create ad hoc per partecipare ai click day del Decreto Flussi, fanno finta di assumere personale, incassano i soldi e spariscono. Macchinoni scalcagnati, stipati come sardine, le sospensioni che gemono lungo strade sterrate. Sono tante le sfaccettature dello sfruttamento. A tirare i fili i caporali che a Portomaggiore hanno la base. Sveglia all’alba, caricano i pakistani, tra i filari per una manciata di soldi, che portano in Romagna, nel Veneto, nel Basso Ferrarese. Organizzazioni a delinquere contro le quali fanno squadra le forze vive del territorio.

L’altro giorno il vertice, al tavolo il prefetto Massimo Marchesiello, la direttrice dell’Inps, Annalisa D’Angelo, il sindaco di Portomaggiore Dario Bernardi (proprio lì c’è uno sportello, si fa mediazione linguistica). Cornice, la Camera di Commercio, nelle poltroncine Confagricoltura, Coldiretti e Cia. In sala gli imprenditori onesti. Erano tanti. E’ stato presentato il ’Portale lavoro per te’, piattaforma per le offerte di lavoro. "Grazie a questo strumento – spiega Stefano Calderoni, presidente Cia – si promuovono forme di contatto diretto tra domanda e offerta di lavoro. In questo modo si cerca di mettere all’angolo i caporali che si insinuano dove il sistema è debole, dove presenta incrostazioni, hanno in mano i mezzi di trasporto, quei macchinoni unica possibilità per tanti giovani di arrivare nei campi".

Ed è qui che prende vita l’altro progetto. Si chiama Agribus, è stato studiato in collaborazione con Ami, Agenzia per la mobilità di Ferrara. Amministratore unico Antonio Fiorentini, direttore Marco Odorizzi. Dice il presidente: "Contro il caporalato un grande lavoro di squadra che avanza grazie alla regia del prefetto". Poi i dettagli: "Abbiamo fatto una simulazione con un’azienda agricola, quanti braccianti lavorano lì, da dove vengono, gli orari. Questo test ci porterrà a disegnare una prima linea". Salvi l’azienda che ha fatto da battistrada. "Servono finanziamenti per il parco mezzi. Ogni navetta costa 200mila euro, contiamo di partire a primavera".

La campagna si risveglia, i caporali pronti a tessere una ragnatela dove restano impigliati ragazzi che arrivano da lontano. E’ maggio, lungo la Provinciale per San Vito, a Portomaggiore, c’è una nuova fermata, arrivano in bici. Non frena un macchione scalcagnato, ma un bus di Ami, targato libertà.