
"Per evitare strumentalizzazioni terze, desidero chiarire alcuni passaggi della mia intervista al Carlino affinché sia all’interno che all’esterno del Pd...
"Per evitare strumentalizzazioni terze, desidero chiarire alcuni passaggi della mia intervista al Carlino affinché sia all’interno che all’esterno del Pd si possa comprendere con maggior precisione quale sia l’idea di comunità politica su cui intendo lavorare come prossimo segretario dell’Unione Comunale di Ferrara. Parto da un proverbio nostrano, che tradotto dal ferrarese all’italiano suona più o meno così: "Non si muove la foglia se non soffia il vento". Premessa: provo grande rispetto nei confronti di chi svolge il mestiere di professore. Nel mio percorso, dalla scuola primaria all’università, ho sempre incontrato docenti preparati e stimolanti. Non era però a loro che mi riferivo, bensì ad un metodo di fare politica che ritengo poco utile e autoreferenziale, che ho visto da una parte della classe dirigente del Pd locale degli ultimi anni. Parlo di un metodo che ho volutamente definito "radical chic" e che ha contraddistinto una certa sinistra negli ultimi tempi. Non si può parlare di lavoro, degli ultimi, delle difficoltà di arrivare a fine mese nei salotti. Bisogna farlo sul campo, a contatto con le persone, confrontandosi e incassando qualche critica, senza arroganza e con l’umiltà di chi vuole proporre una visione condivisa e non solo la sua visione personale. Per questo credo che il Pd di Ferrara non debba chiudersi su sé stesso per pensare al rilancio della città, ma debba parlare a quei cittadini che si sono sentiti esclusi dalla politica locale negli ultimi anni. Solo così, stando sui temi e facendo sintesi su di essi, si può proporre un’idea nuova di città. Sono convinto che chi tiene aperti i nostri circoli, chi serve i piatti alla Festa de L’Unità, chi partecipa ai banchetti e al porta-a-porta coi cittadini sia il vero patrimonio di questa comunità, che abbiamo il compito di valorizzare e preservare, evitando sterili discussioni sui giornali che ci fanno male e disperdono energie che noi tutti possiamo impiegare per il bene del partito. Stupisce che tale visione del sottoscritto venga bollata come "vecchia", considerato che io non ho fatto parte dell’ultima segreteria e, tantomeno, a quella che nel 2019 consegnò la nostra città al centrodestra. Per questo io propongo una visione "nuova", che esca da quegli schemi (tant’è che la mia iscrizione al Pd di Ferrara risale al dicembre 2023). Lancio una proposta a chi si candida, come me, alla segreteria comunale: firmiamo un patto di collaborazione, che includa i nostri programmi e la visione della città, che possa guidarci dal primo giorno successivo al congresso e per tutta la durata del mandato. Chi ci sta?
*candidato segretario del Pd comunale