Ferrara, Segre sulla cittadinanza. "Grande onore"

La senatrice a vita: "Questa città è un luogo antichissimo di libertà, di culto e di pensiero. Grazie al ‘Giardino dei Finzi Contini’ nota nel mondo"

Liliana Segre con un gruppo di studenti delle superiori ferraresi, l’11 gennaio scorso

Liliana Segre con un gruppo di studenti delle superiori ferraresi, l’11 gennaio scorso

Ferrara, 10 novembre 2019 - «Sono molto onorata di ricevere, da questa amministrazione, la cittadinanza della città simbolo della cultura ebraica, luogo antichissimo di libertà, di culto e dunque di pensiero. La memoria, scritta nelle pietre, qui attraversa la toponomastica della città ed entra prima nella letteratura e poi nel cinema. Grazie al ‘Giardino dei Finzi Contini’ i nordamericani scoprono la Shoah italiana. Ferrara è un centro di gravità permanente. Qui storia, bellezza, distruzione e rinascita convivono sotto lo stesso cielo da almeno otto secoli. Noi però che siamo contemporanei possiamo guardare al passato, pensando al futuro con la memoria in testa e la Costituzione in tasca».

Liliana Segre accoglie così la proposta del sindaco Alan Fabbri, che domani verrà portata al voto del Consiglio. Già venerdì, all’annuncio, la reazione era stata positiva: «Negli ultimi tempi ho incassato una forma molto speciale di fratellanza civile – le parole della senatrice a vita –, proprio attraverso la prestigiosa proposta di cittadinanza onoraria. Alcune sono già arrivate, come quella di Palermo ricevuta personalmente dalle mani del sindaco Leoluca Orlando. Altre, importantissime, sono in stand-by».

E ancora, dopo aver puntualizzato che «la mia età pronunciata non mi consente più grandi margini di manovra», definisce Ferrara una città non neutra «ma una cornucopia di assoluta bellezza. Il mio rapporto con la città? Semplicemente un rapporto d’amore». Testimoniato, l’11 gennaio, dall’incontro al Teatro Nuovo. Accolta dall’ex sindaco Tiziano Tagliani, dalla direttrice del Meis Simonetta Della Seta e dalla direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea Anna Quarzi, la Segre aveva parlato ai giovani, dicendo loro di «ascoltare la voce della coscienza e non quella di chi grida più forte degli altri».  

Un incontro cui si riannoda la proposta di cittadinanza. «Ho motivo di credere che la risoluzione verrà votata all’unanimità – dice il sindaco Alan Fabbri –, non vedo chi possa ritenere che una personalità tanto importante, sopravvissuta all’Olocausto e di un tale carisma, non meriti piena vicinanza, nel momento in cui è oggetto di minacce». Concorda il capogruppo Pd Aldo Modonesi: «Una buona proposta, in linea con l’ordine del giorno che il nostro partito porterà all’attenzione del Consiglio. Conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre è un bel segnale di contrasto all’odio e all’intolleranza. E va anche in controtendenza con quanti, all’interno della stessa Lega, non si smarcano da sentimenti più retrivi».

Un distinguo, invece, da Alessandro Balboni, assessore di Fratelli d’Italia: «Sono assolutamente d’accordo con la cittadinanza alla Segre, perché è inconcepibile che una persona con il suo trascorso e il suo impegno civile e sociale subisca assurde minacce. Ma vorrei che la proposta non fosse confusa con l’appoggio alla creazione di una Commissione parlamentare, come quella che vede come prima firmataria proprio la Segre, su cui il nostro partito e il centrodestra si è astenuto. Non per mancare di rispetto a lei, ma perché quell’organismo non lo condividiamo». Infine la collega senatrice Pd Paola Boldrini: «Segre è una delle figure istituzionali di cui dobbiamo essere più orgogliosi. Dovrebbe essere lei a presiedere la ‘Commissione straordinaria per il contrasto a intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza’ da lei proposta e che ha scatenato tanta polemica».  

red. cro.