REDAZIONE FERRARA

Silenzio e lacrime per Scalambra: "Vicini al dolore dei famigliari"

Nella chiesa di Ambrogio l’ultimo saluto all’anziano venuto a mancare in un incidente stradale a Gualdo

Scalambra assieme alla moglie stava rientrando a casa dall’aeroporto di Bologna, approdo dal viaggio con i famigliari in Marocco

Scalambra assieme alla moglie stava rientrando a casa dall’aeroporto di Bologna, approdo dal viaggio con i famigliari in Marocco

Rispettoso silenzio e commozione hanno accompagnato ieri mattina l’ultimo saluto a Gianni Scalambra, che ha perso la vita nella serata del 3 gennaio scorso a seguito dell’incidente avvenuto in prossimità di Gualdo. Nella chiesa dell’Annunciazione di Maria Santissima di Ambrogio, tante sono state le persone che hanno voluto stringersi in un abbraccio ai famigliari del settantacinquenne, sul cui feretro era stata posata una casacca e una bandiera rossoblu del Bologna, squadra di cui era tifoso. Don Piergiorgio Mancin, che ha officiato le esequie, ha invitato i presenti a "partecipare al dolore dei famigliari, ma manifestiamo anche insieme, attraverso la preghiera, la solidarietà e il senso di amicizia nei confronti della persona che abbiamo conosciuto". Una persona dal cuore immenso, ben voluta da tutti, Gianni Scalambra.

A testimoniarlo sono le frasi di cordoglio che sono state espresse anche sui social network, dopo quel drammatico 3 gennaio. Scalambra assieme alla moglie stava rientrando a casa dall’aeroporto di Bologna, approdo dal viaggio con i famigliari in Marocco. Una nebbia fittissima ammantava la serata. E mentre stava percorrendo via Palmirano nella zona di Gualdo, alla guida del proprio Fiat Qubo e con la moglie accanto, si è probabilmente accorto di aver sbagliato strada. Il settantacinquenne, dunque, ha ingranato la retromarcia e improvvisamente il veicolo è scivolato in un fossato che si trova nei pressi dell’incrocio con via Cesare Battisti. Sul posto sono arrivati i soccorsi, ma purtroppo per Scalambra non c’era più nulla da fare, mentre la moglie era stata trasportata all’ospedale "Sant’Anna" di Cona per le cure necessarie. Un dolore enorme ha seguito quella tragedia, che ha strappato alla vita un uomo amato e che amava profondamente la propria famiglia. Nativo di Migliarino, aveva vissuto a Bologna prima di far ritorno assieme alla moglie nel Ferrarese, ad Ambrogio, per stare accanto alla figlia Monica e alla nipote Martina. Ieri, nella chiesa della frazione copparese, amici e conoscenti hanno voluto esprimere sentita vicinanza alla famiglia attraverso la loro presenza: una vicinanza sottolineata anche dalle parole del parroco del paese. Il settantacinquenne lascia la moglie Giamara, la figlia Monica, la nipote Martina, il genero Simone, i fratelli Loredana e Valeriano e i parenti tutti.

Valerio Franzoni